La piscina riapre e poi chiude

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Costi insostenibili per l’impianto di Broni. Il gestore corre ai ripari

BRONI – Chiude dopo solo venti giorni dalla riapertura la piscina comunale di Broni in via Ferrini. Pochi accessi e costi delle utenze alle stelle hanno costretto la Broni-Stradella Pubblica, gestore dell’impianto per conto del Comune di Broni, a sospendere l’attività della struttura, che era stata riaperta lo scorso 21 novembre dopo otto mesi di stop. I soli costi energetici, infatti, ammontano a circa 61 mila euro mensili, di cui 50 mila euro di gas, 10 mila euro di corrente e 1.000 euro di acqua. A questi importi vanno sommate altre voci di uscita per circa 30 mila euro al mese, a fronte di una media di 10 ingressi al giorno (oltre a 30 partecipanti alle attività di fitness e 6 persone iscritte alle lezioni private): numeri che, proiettati sull’arco temporale di un anno, comporterebbero un disavanzo, al netto delle imposte, compreso tra i 900 mila e 1 milione di euro.

«È una decisione che non avremmo voluto prendere – dichiara Luigi Giannini, presidente della Broni Stradella Pubblica – ma il quadro decisamente non sostenibile che si è venuto a delineare ci ha di fatto costretti a chiudere l’impianto. Da parte nostra c’è stato il massimo impegno, unito alla speranza di una maggiore risposta da parte del pubblico e di un calo dei costi delle forniture energetiche. Tuttavia, sia dal lato degli ingressi, sia da quello delle tariffe di luce e gas, le cose non sono andate come speravamo. L’intenzione della società resta comunque quella di lavorare per trovare soluzioni che consentano la riapertura della piscina, a partire dalla richiesta di fondi per rendere la struttura meno energivora».

«Prendo atto della decisione assunta dalla Broni Stradella Pubblica, società che ha in gestione la piscina comunale – dice in proposito il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – e confermo la disponibilità dell’Amministrazione a cercare soluzioni alternative per aprire nuovamente l’impianto natatorio. Il punto è rendere economicamente sostenibile la gestione, di contro alla situazione attuale che non permette l’operatività della piscina».

Oliviero Maggi

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