Bonifica amianto: battuta di arresto

Visualizzazioni: 437

Il Ministero non vuole includere nel Sin le abitazioni private di Broni

BRONI – La battaglia per liberare completamente Broni dall’amianto rischia una battuta di arresto.

Come ha comunicato l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, nel corso del recente incontro con il sindaco Antonio Riviezzi, «la richiesta di Regione Lombardia e del Comune di Broni al Ministero dell’Ambiente sulla riperimetrazione dell’area per e-stendere il Sin a tutto il territorio di Broni e includere così nella bonifica anche le abitazioni private, ha avuto risposta negativa».

L’ampliamento del Sin è un passaggio fondamentale per far arrivare i fondi necessari alla bonifica di tutte le coperture in amianto, circa 100.000 metri quadrati, presenti in città: «Stiamo approntando una relazione tecnica congiunta con la Regione da far arrivare al Ministero, anche grazie al tramite dei nostri parlamentari pavesi. – assicura il sindaco Riviezzi – Purtroppo, dalla risposta arrivata dal Ministero, sembra che alcuni punti vadano chiariti, come ad esempio quello della mappatura con i droni. Noi avevamo mandato tutta la documentazione necessaria ma sembra che alcuni passaggi non siano stati compresi».

Anche l’assessore Cattaneo garantisce che si farà «tutto il possibile per fornire al Ministero gli elementi utili a modificare questa valutazione incomprensibile».

Nel frattempo, però, ha avuto successo il bando con cui il Comune ha messo a disposizione 300.000 euro come incentivo ai privati per la rimozione delle coperture in amianto: sono 54 le richieste che sono arrivate in municipio per uno stanziamento totale di 270.000 euro. «Per poter utilizzare anche i 30.000 euro rimasti abbiamo prolungato il bando fino alla fine di maggio e stiamo pensando di stanziare altri fondi prossimamente» – conclude il primo cittadino. Non è andata così bene, invece, a Stradella, dove al bando comunale, che ha messo a disposizione 100.000 euro all’anno per i prossimi tre anni, per ora hanno aderito solo 22 soggetti per uno stanziamento di 60.000 euro. Anche in questo caso il Comune è intenzionato a riaprire i termini per spendere la cifra rimanente.

Oliviero Maggi

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *