«Può servirvi?» Direi di sì

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Di Carlo Zeme

Margherita cresce e con lei anche le doti di “scalatrice” di sbarre di culla. Urge un cambio letto e così io e Melina cominciamo a sondare il terreno tra il web e la realtà, tra i centri commerciali e le occasioni del riuso. Poi, un messaggio su WhatsApp: “Può servirvi?” La provvidenza arriva con allegata una foto di un lettino bianco. Si parte in spedizione il sabato pomeriggio, chiedo aiuto alla lunga monovolume di mio padre un po’ scassata, ma che sugli spostamenti di mobili ingombranti non ci ha mai tradito. Siamo pronti per un viaggio padre-figlio, cinquanta chilometri verso il Monferrato. «Ci sono anch’io, avevo voglia di fare un giro.» Mia madre a sorpresa si aggiunge alla spedizione. Da figlio ingrato la mia prima preoccupazione è quella che non venga occupato troppo spazio dai passeggeri della macchina, poi la radio comincia a cantare e si va. Scopro mio padre appassionato delle dolci colline tra la provincia di Alessandria e Asti, dapprima ci fa da guida paesino per paesino che sfioriamo sulla statale poi, presi dall’entusiasmo, ci fermiamo per un caffè lungo la strada come fossimo veri e propri turisti. Una volta arrivati pronti per il ritiro del letto gli amici in procinto di consegnarcelo ci accolgono così: «Venite, saliamo su che lo smontiamo…» La mia schiena da impiegato sente un brivido, mio padre inizialmente sbigottito comincia a cercare una cassetta degli attrezzi dentro l’abitacolo, mia madre si tira fuori ed esce a fare due passi. Da subito le operazioni richiedono alcuni minuti di grande sforzo, è pur sempre un letto da una piazza, con tutta la struttura in legno. Poi lo sconforto bussa al finestrino della nostra famigliare: le doghe, la sponda, i piedini e il materasso, farci stare tutto è un’opera di sofisticata ingegneria. Inizialmente regna il pessimismo tanto da mettere in conto un secondo viaggio ma incastrando ogni singolo pezzo come un tetris gigante, il letto scomposto lascia lo spazio al dolce suono del portellone che si chiude. Mentre state leggendo queste righe il lettino di Margherita sta aspettando in garage di essere montato, presto vi darò sue notizie, non appena la fabbrica dei sogni sarà operativa.

carlo.zeme@gmail.com

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