Padre Vieira e Madre Kedziora “cittadini onorari” di Pontecurone

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La cerimonia si è svolta domenica 10 dicembre

PONTECURONE – È stato l’Oratorio di San Francesco, dove il giovane Luigi Orione andava a fare il chierichetto, a ospitare, domenica scorsa, il consiglio comunale straordinario che ha conferito la cittadinanza onoraria a Madre Alicja Kedziora e a Padre Tarcisio Vieira, superiori generali, rispettivamente, della Piccola Opera della Divina Provvidenza e della Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità. La seduta, convocata dal sindaco Giovanni Valentino D’Amico, insieme a tutti gli amministratori pontecuronesi, è stata caratterizzata da vari omaggi alla spiritualità e alla determinazione di Padre Tarcisio e Madre Alicja, entrambi emblema di quella “scintilla di carità” propria di don Orione. Evidenziato anche il legame indissolubile tra la famiglia orionina e Pontecurone, che ha dato i natali al fondatore. «Una cittadinanza onoraria arrivata nel segno della continuità», ha ricordato il primo cittadino Giovanni Valentino D’Amico. Il riconoscimento, assegnato negli anni scorsi anche a don Flavio Peloso e a Madre Mabel Spagnuolo, presente alla cerimonia e alla quale è stata chiesta una testimonianza fuori programma, questa volta è andato ai due religiosi dall’anima sincera e dal carattere carismatico, impegnati a diffondere il messaggio orionino in ogni angolo del mondo. Dopo gli interventi dei consiglieri di minoranza Ernesto Nobile e Jaspal Singh e del vicesindaco Marialuisa Ricotti che, nel ricordare il motto orionino “Caritas Christi urget nos”, ha ringraziato questi due “costruttori di unità” e i tre sacerdoti orionini impegnati nella comunità di Pontecurone, si è passati alla lettura della motivazione e all’assegnazione dell’attestato da parte del sindaco. Sono stati poi gli stessi insigniti, attraverso i luoghi simbolo di Pontecurone, a sottolineare come san Luigi Orione abbia vissuto e amato profondamente il suo paese d’origine il cui nome in latino – Pons Curonis – significa letteralmente “ponte che unisce le due sponde del torrente Curone”. «Auspichiamo che Pontecurone continui a essere una comunità aperta – hanno affermato i festeggiati – e dal cuore senza confini come lo era don Luigi Orione», che aveva un affetto grande anche per la Polonia, terra natia di Madre Alicja e per il Brasile, da cui arriva Padre Tarcisio. Numerose le suore intervenute di cui quattro, provenienti da Capo Verde, Costa D’Avorio e Madagascar, vedevano Pontecurone per la prima volta, così come due chierici originari del Kenya e delle Filippine. «Solo una settimana fa – ha aggiunto Padre Vieira – ero in Mozambico e ho sentito il nome di Pontecurone: non stupitevi e andate orgogliosi del fatto che questo luogo così caro al nostro fondatore è altrettanto noto nel mondo». Il parroco don Loris Giacomelli, nelle vesti di cerimoniere, ha poi accolto i festeggiati nella chiesa di Santa Maria Assunta, dove si è svolta la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da padre Vieira e concelebrata con gli orionini don Carlo Marin e don Pietro Bezzi. Al termine della celebrazione è giunto anche don Maurizio Ceriani, vicario episcopale per la vita consacrata, che ha portato ai due insigniti il saluto e le felicitazioni del vescovo Mons. Marini e ha espresso al sindaco la gratitudine della Diocesi per il suo significativo gesto.

Alessandra Dellacà

I sacerdoti orionini con Madre Kedziora, Madre Spagnuolo e don Ceriani a Pontecurone (Foto: Luigi Bloise)
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