“Marconi” e “Peano” svelano i segreti del Codex Purpureus

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La presentazione del progetto biennale realizzato dagli studenti dei due istituti tortonesi

SAREZZANO – Venerdì 21 ottobre, presso l’antica chiesa dei Santi Ruffino e Venanzio, il FAI, gli istituti superiori di Tortona “Marconi” e “Peano” e l’Ufficio Diocesano Beni Culturali organizzano una mattinata di visite guidate all’interno della chiesa del Castello e la presentazione dei risultati di un progetto biennale di studio sul Codex Purpureus Sarzanensis.

Gli studenti dell’indirizzo di Chimica dell’istituto “Marconi” hanno focalizzato l’attenzione sullo studio della tintura e scrittura su pergamena. Dopo aver riprodotto su pergamena una tavolozza con coloranti naturali simili a quelli utilizzati negli antichi manoscritti, l’approfondimento diagnostico ha riguardato proprio il Codex, fulgido esempio di prezioso manoscritto rinvenuto nella chiesa di Sarezzano, che lo ha conservato per quasi un millennio nella cripta, accanto alle reliquie dei santi patroni Ruffino e Venanzio. Da un passato tanto glorioso, un balzo alla contemporaneità ha portato i ragazzi a cimentarsi nella produzione di un codex “home made”, il Codex Marconianus. Quest’ultimo sarà mostrato in occasione dell’evento FAI nell’edificio sarezzanese, accanto al ben più celebre Codex Sarzanensis, classificato come monumento nazionale ed esposto al Museo diocesano. Alcuni studenti del liceo “Peano” si cimenteranno nelle vesti di ciceroni per illustrare gli scavi archeologici all’interno della chiesa e la storia dell’antico manoscritto.

Sabato 22 ottobre la chiesa sarà aperta dalle ore 15 alle 18 con i volontari della Delegazione del Tortonese della Società italiana per la protezione dei Beni Culturali (SIP- BC), che mostreranno ai visitatori gli affreschi sulla volta della navata, recentemente restaurati, e le tracce archeologiche della cripta romanica. A completamento dell’itinerario, sabato pomeriggio sarà possibile ammirare alcuni fogli del Codice Purpureo nella sala dei beni archivistici e librari del Museo Diocesano di Tortona.

Silvia Malaspina

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