Ex Ilva: «Vogliamo prospettive sicure»

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Prorogata la cassa integrazione fino al 14 novembre. Continua a regnare l’incertezza sui posti di lavoro

NOVI LIGURE – È stata prorogata fino al 14 novembre la cassa integrazione Covid per i lavoratori Arcelor Mittal di Novi Ligure.

L’intesa prevede le stesse condizioni della precedente, ovvero una rotazione tra i 656 dipendenti totali e una presenza massima di 430 unità giornaliere in contemporanea spalmate sui vari reparti del polo siderurgico cittadino. L’incertezza continua a regnare sovrana, nella speranza che da Roma possano arrivare a breve novità positive.

«Siamo in attesa di capire cosa succederà a livello nazionale tra il Governo ed ex Ilva – commenta Anna Poggio, segretario provinciale Fiom Cgil –. La trattativa è ancora top secret e purtroppo continuiamo a non avere alcuna interlocuzione in merito. Il mercato dell’acciaio sta registrando una lieve crescita grazie soprattutto al-la ripartenza della Cina, che ci auguriamo possa fare da traino a tutto il comparto. Novi è inoltre in attesa della ripresa del settore dei motori, che sarebbe fondamentale». Un trend in leggera risalita confermato da più parti, anche se la cautela è d’obbligo. «Dal punto di vista produttivo – afferma Salvatore Pafundi, segretario generale Fim-Cisl Alessandria-Asti –, le ultime 4 settimane sono state di buon livello e qualcosa si sta muovendo a livello di volumi». Salute dei lavoratori e sicurezza in fabbrica rappresentano altri due temi caldi, sottolineati a più riprese.

«Abbiamo chiesto all’azienda che vengano nuovamente eseguiti dei test sierologici e, più avanti, il vaccino antinfluenzale – spiega Federico Porrata, delegato rsu Fiom Cgil –. Ci è stata data la disponibilità per un tampone rapido e per il vaccino, ma non in questo momento.

Stiamo insistendo anche su lavori di manutenzione che devono essere fatti. Tra questi, gli interventi sulle caldaie della centrale termica e sui trasformatori». A poche ore dall’accordo, le Rsu hanno intanto inviato una lettera aperta al presidente del Piemonte Alberto Cirio, chiedendo una maggiore vicinanza verso gli operai, che ormai da tempo combattono una dura battaglia sul fronte occupazionale. «Il Piemonte, così come Liguria e Puglia, si schieri al fianco dei lavoratori nel difendere il sito e l’occupazione nella nostra regione – si legge nel documento –. Sia presente alla partecipazione pubblica che si sta varando e dia il proprio contributo affinché si raggiunga al più presto un accordo tra governo e azienda o che si trovi una soluzione per il gruppo che dia anche a Novi una prospettiva futura».

Luca Lovelli

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