Al lavoro per liberare Carrega dalla frana

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A un mese di distanza è stato allestito il cantiere

CARREGA LIGURE – Tempi certi sul ripristino della strada non ce ne sono ancora, ma i primi passi per risolvere le criticità legate alla frana di Carrega Ligure sono stati mossi. A un mese di distanza dall’evento che ha causato la caduta di 5000 metri cubi di roccia sulla carreggiata, rendendo inaccessibile il centro dal versante alessandrino, è stato allestito la scorsa settimana il cantiere lungo la strada dal lato del paese.

«La Provincia e l’ente Parco naturale dell’Alta Val Borbera hanno rapidamente emesso tutte le autorizzazioni del caso. – spiega il sindaco Luca Silvestri – I mezzi della ditta incaricata sono saliti sopra il versante della frana lungo un vecchio sentiero precedentemente allargato grazie a un escavatore.

Lì è stato creato uno spiazzo e verranno tagliate le piante dall’area che sarà fatta crollare con l’esplosivo. È stato inoltre eseguito un sopralluogo dall’alto con un elicottero per capire quanto materiale dovrà essere effettivamente mosso e come posizionare le cariche».

Tecnici della Protezione Civile arrivati da Torino e Roma hanno effettuato una nuova ispezione la scorsa settimana dopo un incontro con Enrico Bussalino, presidente della Provincia. «Le cause dello smottamento non sono ancora certe – prosegue – I geologi hanno notato che il terreno fa forse fatica ad attaccarsi sulla parete rocciosa in pendenza. Era così da sempre e prima o poi sarebbe successo.

Le tempistiche non si possono ancora definire. Bisogna capire prima quanta roccia deve ancora essere mossa. Intanto, in paese, abbiamo predisposto la zona di atterraggio per l’elisoccorso, con tanto di volo di prova. Il servizio sarà attivo anche di notte». Gli ormai pochi residenti si sono organizzati per i rifornimenti di beni di prima necessità. «Ogni settimana qualcuno di noi, me compreso, scende e fa la spesa e compra medicinali per chi ne ha bisogno. – aggiunge Silvestri – L’unico problema sono le visite all’ospedale di Novi Ligure e la distanza con il medico di base, che sta a Cabella».

È intanto corsa contro il tempo per salvare gli eventi estivi.

«Lo scorso anno, la prima edizione del festival “Appennino Futuro Remoto” fu un grande successo – aggiunge il primo cittadino – e si articolava su tre weekend diversi a giugno, luglio e settembre. Quest’anno, a giugno non sarà fattibile e a luglio sarà molto difficile. Proveremo a salvare l’appuntamento conclusivo».

Luca Lovelli

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