La Gambarotta adesso produce anche mascherine

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Dopo la crisi del lockdown si torna a crescere. Ottimismo nel futuro dell’industria dolciaria

NOVI LIGURE – Le aziende dolciarie novesi tracciano un primo bilancio del loro giro d’affari durante e dopo il lockdown. Il risultato non è omogeneo per tutti, ma vede, attualmente, un trend di risalita anche per chi in questo periodo si è trovato più in difficoltà.

«Per noi è stato particolarmente negativo il periodo di Pasqua nel pieno della pandemia – commenta Pierluigi Colombi, chief financial officer di Pernigotti –. Il trend del comparto ha visto un calo del 35/40% sulle vendite di colombe e altri dolci tipicamente del periodo.

La nostra sofferenza è stata in linea con quella nazionale.

A seguire abbiamo però registrato una risalita incoraggiante, con un +15/20% del trimestre giugno-agosto rispetto allo stesso periodo del 2019. Un dato interessante, trattandosi di un periodo di bassa stagione. Siamo moderatamente ottimisti».

Buone notizie dalla Elah Dufour Novi. In azienda sono soddisfatti perché le vendite dei prodotti sono aumentate e in tutte le aree la crescita è stata positiva.

Nessuno dipendente è mai stato in cassa integrazione e la produzione ha mantenuto un regime adeguato, lavorando anche al sabato in doppio turno. A sorridere è anche la Gambarotta, che ha anche avviato con successo una linea dedicata alla realizzazione di mascherine.

«Il lockdown ci ha toccati solo in parte – spiega l’amministratore An drea Picollo –. Quando è iniziato il blocco, avevamo già terminato la campagna di Pasqua.

Qualche problema in più c’è stato a maggio sulla partenza di quella natalizia, ma nel complesso il nostro volume d’affari del primo semestre è cresciuto del 12/15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La settimana di Ferragosto abbiamo anche installato un impianto che fornisce 90.000 mascherine monouso di alta qualità al giorno, sul quale stiamo lavorando su tre turni».

Chi ha invece sofferto di più è Serra Industria Dolciaria.

«Il nostro mercato ha patito profondamente – commenta il presidente Luigi Serra –. Le caramelle rientrano nei cosiddetti acquisti d’impulso, che in contesti difficili come quello che abbiamo appena vissuto passano in secondo piano.

A livello nazionale c’è stato un calo di vendite del 30%. Una percentuale che rispecchia anche il nostro andamento. Abbiamo fatto un breve periodo di cassa integrazione a rotazione e siamo ripartiti con i due turni di produzione dalla fine del lockdown.

I volumi sono poi tornati come quelli dello scorso anno. Stiamo però avendo grande successo grazie alle barrette di frutta fresca».

Luca Lovelli

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