Walcor salverà la Pernigotti?

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NOVI LIGURE – C’è scetticismo da parte dei sindacati in merito al possibile interesse della Walcor di rilevare la Pernigotti. Dopo la notizia delle scorse settimane, relativa alla trattativa con la cremonese Witor’s, sembra concretizzarsi anche questa nuova ipotesi. Un’azienda, anch’essa cremonese, supportata da JP Morgan Asset management che realizza da tempo le uova di Pasqua a marchio Pernigotti curandone pure, da quest’anno, la distribuzione.

Una prospettiva che lascia però fredde le parti sociali.

«La Walcor è in concordato preventivo dal 1° aprile, quindi la vedo dura che possa mettere soldi sulla Pernigotti. – sottolinea Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila Uil – Per quanto riguarda la Witor’s, invece, loro non sono interessati al nostro stabilimento. Gli potrebbe far gola il marchio, ma a quel punto sarebbe la fine della Pernigotti a Novi.

In ogni caso, va inviata una richiesta ufficiale al Mise.

Attualmente non c’è nulla. Va messo sul tavolo l’impegno da parte della società, che non è vincolante ma va comunque fatto». L’idea della Walcor, che però non convince, consentirebbe sulla carta di far ripartire il polo novese grazie al rinnovo di macchinari e alla salvaguardia di buona parte dei posti di lavoro.

«La situazione è fumosa e in alto mare, – prosegue – e sono state fatte tante parole. Sembrava anche esserci l’interesse di fondi, i quali, però, hanno esigenza di far cassa rapidamente e andarsene in un massimo di 5 anni. Qui, invece, c’è bisogno di un imprenditore serio che abbia un progetto e che riparta dal territorio e dalla media distribuzione, per poi tornare sulla grande distribuzione e ripartire dal territorio.

Finora mi pare di vedere possibili operazioni di cassa, ma non di prospettiva». Nel frattempo non è ancora stato convocato il nuovo tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, con l’impegno di un nuovo incontro che era stato prospettato per fine mese.

«Il primo aspetto da sistemare è la tegola della cassa integrazione in scadenza il 30 giugno. – chiosa Croc- co – Finora è stata utilizzata in maniera scorretta e in modo diverso rispetto a come era nata. Non sono stati messi i 4 milioni per l’acquisto dei macchinari e non è stata fatta rotazione corretta tra i lavoratori, i quali non hanno nemmeno fatto formazione. La cassa è stata fatta dalla proprietà solamente per risparmiare.

Tra le tante voci, l’unica certezza al momento è l’avvicinamento del 30 giugno. Se non dovesse arrivare una soluzione entro quella data, per la Pernigotti sarebbe la fine.

Luca Lovelli

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