Vendemmia anticipata

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Partita la raccolta delle uve segnata da siccità grandine e rincari

BRONI – È entrata ormai nel vivo da alcune settimane la vendemmia 2022 in Oltrepò pavese. Una raccolta delle uve fortemente segnata dalla siccità prima e dalla grandine poi che ha devastato parecchi vigneti su tutto il territorio, con punte di perdite tra il 70 e il 100% in alta valle Versa. A differenza delle grandinate dei mesi scorsi, infatti, quella di fine luglio è arrivata proprio nel pieno della maturazione dei grappoli e ha compromesso anche quelli rimasti sui filari. Proprio a fronte della scarsità di prodotto sul mercato, per evitare ulteriori speculazioni al ribasso, la cantina “Terre d’Oltrepò” di Broni ha preso la storica decisione di fissare prima dell’inizio della raccolta (e non all’atto di approvazione del bilancio annuale) il prezzo del Pinot nero a 70 euro al quintale. L’avvio della vendemmia è stato anche segnato da una scarsità di manodopera, che ha spinto parecchie aziende ad affidarsi alla raccolta meccanizzata. “Torrevilla Viticoltori Associati” di Torrazza Coste ha deciso di affidarsi a una cooperativa specializzata, che si è occupata della raccolta in cassetta delle basi spumante nei vigneti dei produttori associati alla cooperativa. Sui bilanci delle aziende vitivinicole pesa anche l’aumento dei costi delle materie prime, stimato in media del 35%: una bottiglia di vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre l’aumento del prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rincari rispettivamente del 35% e del 45%.

Oliviero Maggi

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