Seguire con amore i passi tracciati da san Luigi Orione

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Il 10 marzo Mons. Tasca ha celebrato alla Guardia per onorare l’anniversario della morte del santo

TORTONA -Domenica 10 marzo al Santuario della Madonna Guardia è stato celebrato l’anniversario del pio transito di san Luigi Orione avvenuto a Sanremo il 12 marzo 1940.

A presiedere la solenne concelebrazione è stato l’arcivescovo Mons. Marco Tasca metropolita di Genova. Insieme ai concelebranti e al rettore del santuario, don Renzo Vanoi, sull’altare c’era anche il vescovo diocesano Mons. Guido Marini, che ha partecipato alla celebrazione e ha rivolto a Mons. Tasca il suo saluto personale e a nome della Diocesi.

Nelle sue parole ha sottolineato l’unione esistente tra Tortona e Genova, che hanno in comune la devozione alla Madonna della Guardia, entrambe le città illuminate dall’esempio di carità di don Orione e  il legame di paternità e fratellanza che nutre nei confronti dell’arcivescovo di Genova, il quale è stato la “voce” che ha annunciato la sua nomina episcopale e le “mani” della consacrazione.

Erano presenti anche numerose autorità civili e militari, rappresentanti di varie associazioni, un folto numero di religiose e tanti fedeli devoti.

Nell’omelia Mons. Tasca ha sottolineato la particolarità della IV domenica di Quaresima detta della “gioia” e lo ha fatto tratteggiando 5 “pennellate spirituali” ispirate a qualche momento della vita del santo e ai testi delle omelie della beatificazione e della canonizzazione di don Orione scritte da di san Giovanni Paolo II, attualizzando gli insegnamenti dell’“apostolo della carità”.

La prima pennellata è stata la logica serrata dell’amore, vero segreto della vita di don Orione.

«La cosa più importante – ha detto – dev’essere la consapevolezza che il Signore sa quale sia il bene per ognuno di noi e avere la volontà di chiedergli di poterlo intravedere in mezzo alle fatiche e alle sofferenze della vita riconoscendo la sua presenza».

La seconda pennellata: il suo essersi totalmente donato alla causa di Cristo e del suo regno, nonostante le sofferenze e gli ostacoli della vita abbiano segnato il suo ministero apostolico.

Con la terza pennellata Mons. Tasca ha evidenziato il legame che nella luce della santità di don Orione unisce con le sue opere di carità le Chiese di Genova e di Tortona.

La quarta è stata dedicata all’amore che don Orione aveva per il Papa definendo la sua congregazione “uno straccio sotto i piedi del Santo Padre e come lui «oggi anche noi – ha affermato dobbiamo seguire le indicazioni del Papa aiutato dai santi che ci indicano la strada corretta da percorrere».

L’ultima pennellata ha avuto come oggetto la volontà di don Orione di essere uno straccio nelle mani di Dio come ricordava con forza ai giovani che sentivano la chiamata vocazionale. «Oggi sarebbero parole scandalose ma vanno lette – ha conluso Mons. Tasca – come una vera disponibilità alla chiamata del Signore. Perché siamo chiamati a seguire la storia che Lui vuole fare seguendo le sue impronte e dando tutto noi stessi”.

L’arcivescovo ha poi invitato tutti a chiedere al Signore, attraverso l’intercessione di don Orione, di imparare a conoscere e le orme dell’umiltà e a mettersi in cammino nella sequela del Signore.

Al termine, la preghiera davanti all’urna del santo, ha concluso la celebrazione vissuta in un clima famigliare e devoto, nel tempio costruito da don Orione che, ancora oggi, chiede a ciascuno di avere un cuore senza confini dilatato dalla carità di Gesù Crocifisso.

Fabio Mogni

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