Quando scrivere aiuta il prossimo

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Silvano Cabella è l’autore di oltre trenta pubblicazioni realizzate per beneficenza. La più recente è il vocabolario che traduce il dialetto vignolese in inglese per i bambini

VIGNOLE BORBERA – Usufruire di un vocabolario dedicato al dialetto locale e di uno che traduce i medesimi termini in lingua inglese è un raro privilegio. Ad averlo è il Comune di Vignole Borbera. Il merito è di Silvano Cabella, vignolese doc. Nato 73 anni fa, ha girato il mondo grazie al suo lavoro di dirigente industriale ma non hai mai dimenticato il suo borgo natale, dove vive tuttora con la moglie Paola. Il dizionario è nato quasi per caso ma testimonia il profondo legame con la sua terra d’origine, come la pianta di Tasso cresciuta nel suo giardino e piantata da suo padre quando lui è venuto al mondo. Silvano è un uomo vivace e curioso, appassionato di golf e di letteratura e animato dal desiderio di aiutare il suo prossimo. In questi anni ha dato alle stampe, a sue spese, più di 30 pubblicazioni, tutte con un fine benefico. L’obiettivo è sempre stato quello di fare qualcosa per gli altri: dall’asilo infantile alla chiesa, alla biblioteca del suo paese per arrivare a progetti più ampi nell’ambito del Lions Val Borbera nel quale è attivamente impegnato da molti anni. Nella sua produzione si trovano vari argomenti e generi e si passa dai romanzi, ai volumi storici, alle poesie e perfino alle canzoni. Spesso nelle pagine sono raccontate «storie attorno a fatti realmente accaduti». La grande passione per la scrittura ha aiutato Cabella a superare anche i momenti più difficili della sua vita.

«Dopo aver attraversato due tremende tragedie come la perdita di due mogli, la prima Mariapaola e poi Dina sposata sul Sinai e scomparsa dopo solo un anno di matrimonio – racconta Cabella – con l’aiuto dei frati di Sant’Alberto di Butrio, dove ero andato a meditare, ho trovato la forza di andare avanti e la determinazione a ricordare chi mi aveva voluto bene. Così nel 1999 ho scritto il primo libro “CENTODuemila”». In realtà Silvano ha iniziato a scrivere a metà degli anni ’70 come testimonia un “inno” dedicato proprio alla sua Vignole.

Da allora la sua verve artistica non si è più fermata e proprio in questi giorni sta per uscire un testo dedicato alla bocciofila di Arquata Scrivia, una realtà che ha rivestito un importante ruolo aggregativo.

I libri che ama di più sono “Musotondo” del 2002, “L’impiegato e il centurione” del 2007 e “La ballerina e il sogno di Giulia”, dedicato al golf, suo grande amore. Cabella è stato anche fra i fondatori del “Golf club Riasco”, oggi “Colline del Gavi”. Due sono stati scritti a quattro mani con l’attuale moglie Paola (“…piacere, sono la sarta” e “L’è böun ma fàl pü”).

Il vocabolario di dialetto vignolese e la versione in inglese, ultime pubblicazioni della sua eterogenea produzione, hanno riscosso un grande successo e sono nate “quasi per caso”, come lui stesso racconta: «L’anno scorso, insieme a un’amica, su invito della Biblioteca comunale, dovevamo iniziare come docenti un corso di dialetto vignolese ma il Covid ha bloccato tutto. Chiuso in casa con i miei appunti, ho iniziato quasi per caso a organizzarli in vocabolario e dopo mesi di duro lavoro mi sono accorto che ero arrivato a quattromila vocaboli». Non soddisfatto Silvano ha aggiunto anche la seconda parte dall’italiano al dialetto. La prima stampa è andata a ruba e la seconda ha soddisfatto la richiesta di ogni famiglia vignolese. Tutte le copie sono state corredate da un CD con la storia e l’inno a Vignole in dialetto, cantato e suonato dal famoso Pietrino dell’omonima pizzeria. Subito dopo è stata la volta di “ad vinèolas”, un’appendice con la storia di Vignole a partire da Libarna. E, per ultima, è arrivata l’idea davvero innovativa: fare una terza edizione del glossario dedicato ai ragazzi con le parole in dialetto tradotte in inglese. Cabella ha regalato personalmente e a nome del Lions questo testo con il cd, insieme “ad vinèolas”, a tutti i bambini della quinta elementare e al personale scolastico della Scuola di Vignole. «Questo per me è stato un modo per avvicinare i giovani al dialetto e far loro conoscere la lingua della loro terra» spiega l’autore, aiutato nell’impresa dall’ex sindaco Susan Lesley Thomas e da Matilde Blasi. Come ha scritto la sua amica Cristina Raddavero, Silvano è «mirabilmente attratto dalla bellezza della vita nella gioia e nelle sue tempeste» e per questo continuerà a scrivere, fino a quando ci sarà una storia da raccontare o una causa da sostenere con altruismo e generosità.

Daniela Catalano

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