Ministri uniti nel Signore, segno di una comunione viva e intensa

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Il 6 aprile, Giovedì Santo, in cattedrale, il vescovo ha presieduto la S. Messa Crismale alla presenza del presbiterio diocesano che ha rinnovato le promesse sacerdotali. Benedetti gli Olii Santi e ricordati gli anniversari di ordinazione di 6 preti

TORTONA – Giovedì 6 aprile con la S. Messa Crismale si è aperto il Triduo Pasquale. Alle ore 9.30 la chiesa cattedrale ha accolto i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i consacrati e numerosi fedeli giunti da tutta la diocesi per partecipare alla solenne celebrazione. I canti della Cappella Musicale diretta da Enrico Vercesi hanno accolto i presbiteri, i diaconi e il vescovo entrati in processione. Con Mons. Marini sull’altare c’erano mons. Mario Bonati, Vicario generale, don Francesco Larocca Provicario generale i Vicari episcopali, i Vicari foranei, i canonici, due diaconi permanenti e i sacerdoti che questo anno festeggiano il 60°, il 50° e il 25° anniversario di ordinazione. Tutti gli altri presbiteri e diaconi hanno preso posto nella navata centrale. A rivolgere un saluto è stato il Provicario generale don Larocca che ha ringraziato mons. Mario Bonati per aver dato a lui l’incarico e ha consegnato al Pastore diocesano tre pensieri: il primo un bisogno di comunione, perché «è importante prendere consapevolezza che la tensione all’unità della comunità diocesana intorno al proprio pastore è premessa sostanziale per l’efficacia del nostro essere Chiesa sacramento», poi un ringraziamento «per il dono degli olii, segno della forza che esce da Cristo, forza nella pastorale delle nostre comunità» e, infine, parole di scusa: «a tratti la povertà umana della nostra Chiesa si pone come ostacolo al percorso ecclesiale da Lei tracciato e alla venuta del regno di Dio. Siamo in cammino di conversione sempre e in questo senso le chiediamo di continuare a volerci bene, così come ha sempre fatto fino a oggi». Don Larocca ha poi ricordato la grazia vissuta durante l’anno marciano appena concluso e ha ringraziato i sacerdoti che nel 2023 festeggiano importanti anniversari della loro ordinazione: don Massari, don Moroni e don Rovelli 60 anni, don Casarin 50, don Padrini e padre Chakkalakkal 25 anni.

Il vescovo, a sua volta, ha accolto con gratitudine le parole del Provicario e ha ringraziato il vicario generale mons. Bonati per aver lasciato a don Larocca l’indirizzo di saluto a nome di tutto il presbiterio.

Ha poi espresso affetto e tanta gratitudine per il servizio svolto ogni giorno dai sacerdoti «con zelo, con generosità e passione» e soprattutto per essere «ministri del Signore, ripresentazione nell’oggi dell’unico buon pastore delle nostre anime che è il Signore Gesù». Mons. Marini ha ricordato anche i sacerdoti che svolgono il loro compito fuori diocesi, gli assenti, gli ammalati e quanti sono nel regno dei cieli, come don Piero Fugazza di cui è stato celebrato il funerale il 5 aprile. Ha anche ringraziato i religiosi, le religiose e i fedeli presenti alla Messa Crismale che è giusto che «sia partecipata da una rappresentanza significativa dell’intera comunità cristiana» perché oltre al rinnovamento delle promesse sacerdotali, sono benedetti anche gli olii che «saranno il tramite della grazia di Dio durante l’anno e riguardano il popolo di Dio che ringrazia il Signore di questo grande dono che è la grazia sacramentale». Infine ha invitato tutti i presenti a pregare gli uni per gli altri sentendosi «davvero una sola famiglia che cammina in questo tempo, in questa splendida Chiesa tortonese per cercare sempre più il Signore, per annunciarlo con rinnovato vigore e rinnovato entusiasmo».

La liturgia è poi proseguita con la proclamazione della Parola e l’omelia. Al termine i presbiteri hanno rinnovato con entusiasmo le promesse del giorno dell’Ordinazione, quelle promesse che “contengono la modalità precisa del dono di lui”; riaffermando la loro disponibilità ad amare Gesù e a rinnovare l’impegno a esercitare il ministero a servizio del popolo di Dio.

Poi al canto dell’antico inno “O Redemptor”, hanno fatto il loro solenne ingresso le ampolle con gli Olii per il rito della benedizione che sottolinea il mistero della Chiesa come sacramento globale di Cristo, che santifica ogni realtà e situazione di vita.

Insieme al crisma, sono stati benedetti l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che “nella malattia compiono in sé ciò che manca alla passione redentrice di Cristo”, mediante le solenni preghiere di benedizione, perché lo Spirito Santo li renda strumento per il suo popolo.

Prima della solenne benedizione, è stato consegnato da parte del vescovo un omaggio ai confratelli che hanno festeggiato l’anniversario e che sono stati salutati da un caloroso applauso.

Mons. Marini, prima di invocare la benedizione del Signore, ha mandato un pensiero di ringraziamento e di preghiera ai due vescovi emeriti, Mons. Vittorio Viola e Mons. Martino Canessa, uniti spiritualmente.

Ha poi sottolineato un momento della Messa che lo ha colpito molto: quando i celebranti hanno cantato insieme “Per Cristo, con Cristo e in Cristo” perché era un’unica voce che saliva insieme al Signore e subito dopo è stato cantato da tutti anche il Padre nostro: «che quel “Per Cristo” – ha detto – sia il segno di una comunione sempre più intensa tra noi presbiteri e che quel “Padre nostro” cantato tutti insieme sia il segno di una comunione sempre più intensa e vera presente nella nostra comunità diocesana. Questa è la bellezza del pregare insieme, questa è la bellezza della Chiesa: l’essere un corpo solo, un cuore solo e un’anima sola».

Daniela Catalano

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