L’adorazione eucaristica produce frutti di bene nella Chiesa

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Il 16 dicembre Mons. Marini in dialogo con il gruppo di laici e religiosi della cattedrale

TORTONA – Nel tardo pomeriggio di venerdì, 16 dicembre scorso, nel Salone della Caritas diocesana, Mons. Guido Marini ha voluto incontrare il gruppo di persone – laiche e religiose – che si sono rese disponibili a garantire la loro presenza continuativa davanti al Santissimo Sacramento durante l’esposizione quotidiana in Cattedrale – lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, dalle 8.30 alle 12 e al giovedì dalle 8.30 alle 20 – per l’adorazione silenziosa con l’intenzione prioritaria delle vocazioni al ministero ordinato. Il vescovo, innanzitutto, ha rivolto espressioni di gratitudine a quanti si stanno impegnando in questo “servizio”; poi ha voluto chiarire e approfondire il senso e il valore dello “stare” davanti a Gesù Eucaristia, sia a livello personale sia di comunità ecclesiale, per superare uno dei principali ostacoli all’adorazione: la mancanza – vera o presunta? – di tempo. Rispondendo a qualche domanda dei presenti, proprio sulla apparente inconciliabilità tra “stare” e “fare”, e per dimostrare l’efficacia concreta che viene dal tempo “sprecato” per il Signore.

Mons. Marini ha citato Fulton Sheen, il vescovo statunitense, teologo e scrittore, ma soprattutto eccezionale predicatore radiofonico ed evangelizzatore televisivo negli anni ’30-50; egli, richiesto di svelare quale fosse il segreto del suo successo nella predicazione e nelle conversioni, dichiarò: «Il segreto del mio potere è che in 55 anni non mi sono mai perso di passare un’ora al giorno di Adorazione alla presenza di Gesù Nostro Signore nel Santissimo Sacramento.

È da lì che viene concepito ogni buon pensiero».

Mons. Marini si è soffermato a spiegare come l’adorazione sia un atto di fede, di speranza e di carità, e come rappresenti il prolungamento della celebrazione eucaristica e, quindi, dei suoi doni.

In chiusura dell’incontro, ha proposto un significativo paragone: come l’esposizione al sole produce l’abbronzatura, anche senza la specifica volontà di chi lo riceve e perfino mentre si dorme, così l’a- dorazione produrrà frutti di bene nella vita e nel cammino pastorale della Chiesa diocesana.

Luisa Iotti

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