«La disabilità non è mai un peso»

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La ministra Locatelli al Centro diurno del C.S.P. di Novi ha inaugurato il laboratorio per l’inclusione

NOVI LIGURE – La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, martedì 7 marzo ha visitato il Centro diurno socio riabilitativo in salita Bricchetta, dove è stata invitata dal Consorzio intercomunale del Novese dei Servizi alla Persona (C.S.P.). Ha incontrato gli ospiti disabili che lo frequentano, i loro assistenti, i dirigenti e amministratori dell’ente al quale trenta Comuni del territorio hanno affidato la gestione dei servizi socio assistenziali. Un appuntamento al qua- le ha fatto seguito l’inaugurazione degli spazi che accoglieranno il laboratorio per l’inclusione lavorativa finanziato con risorse del Ministero. «Bisogna parlare del talento e delle capacità di tutti per diventare una risorsa per il nostro Paese, anche dal punto di vista economico. – ha spiegato Locatelli – Quando si parla di inclusione lavorativa, la disabilità non deve essere più un peso. Non ci possiamo più permettere di ragionare in questo modo. Bisogna fare un salto di qualità nella propria vita quotidiana, nel proprio Comune, nelle aziende e nelle azioni di tutti i giorni. Se non lo facciamo, non sfideremo mai il futuro».

All’incontro hanno partecipato numerose istituzioni del territorio come il commissario di Novi Paolo Ponta, il presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, il prefetto Alessandra Vinciguerra, il questore Sergio Molino, gli assessori regionali Vittoria Poggio e Marco Protopapa, il presidente dell’Assemblea dei sindaci del C.S.P., Domenico Miloscio, la presidente del consiglio d’amministrazione del C.S.P., Maria Gabriella Mazzarello e altri rappresentanti del mondo delle associazioni tra le quali Inail, Aism e Anmil. «In Piemonte, in questi due giorni, ho incontrato tante persone determinate che hanno ideato progetti meravigliosi. Non mi aspettavo di trovare un territorio così straordinario. – ha aggiunto la ministra – Risorse umane importantissime, che hanno saputo pensare a iniziative inclusive e innovative. Ciò significa che chi lavora in questa realtà ha saputo relazionarsi e mettersi in rete nel migliore dei modi con altri enti e associazioni. Non si deve dare per scontato ciò di cui ha bisogno una persona per stare bene. Non si tratta solamente di medicine, terapie e cure, ma anche di affetto e della possibilità di svolgere attività ricreative». La Ministra ha evidenziato a più riprese la sensibilità del territorio, anticipando, inoltre, la volontà di realizzare un ambizioso progetto nazionale di messa in sicurezza dei disabili in caso di emergenze quali alluvioni o incendi. Una mappatura generale che permetta agli operatori di intervenire al momento del bisogno per effettuare i soccorsi del caso in modo tempestivo.

«Io arrivo da questo mondo e so bene che il lavoro non finisce quando si timbra il cartellino. – ha concluso – Quando si arriva a casa, il pensiero va subito ai ragazzi presenti nelle strutture.

È un lavoro costante che non arriva dall’incarico, ma dal cuore.

Qui a Novi l’ho ritrovato in modo straordinario nelle attività che gli ospiti portano avanti. Non è scontato trovare così tanta attenzione in altri centri».

Luca Lovelli

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