Il Tar boccia l’impianto di biometano a Campoferro

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Il sindaco Paola Garlaschelli: «Una vittoria per la nostra città»

VOGHERA – Il Tar boccia l’impianto di biometano a Campoferro dando ragione al Comune di Voghera. È stata annullata infatti l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Pavia all’impianto per la produzione di biometano, dopo il ricorso presentato dall’Amministrazione iriense. «Sono estremamente felice per la nostra città. – dichiara la sindaca Paola Garlaschelli – Ho creduto sin dall’inizio di dovere lottare proponendo ricorso contro un’autorizzazione assurda, che ignorava la situazione reale. Non è stato facile, nessuno attorno a noi credeva potessimo vincere. Invece, nonostante tre precedenti pareri contrari, del tutto simili per caratteristiche e tipologie, il Tar ha riconosciuto la fondatezza del nostro ricorso. La motivazione della sentenza menziona espressamente l’analisi tecnica che il Comune ha svolto e depositato in sede di istruttoria e ciò conferma l’attenzione della nostra Amministrazione in tutta la fase procedimentale. L’analisi approfondita da noi prodotta, unitamente all’ottimo lavoro dell’avvocato, ha convinto il giudice della bontà delle nostre richieste». Commenta la decisione del Tar anche l’assessore William Tura, che ha seguito da vicino l’iter fino alla presentazione del ricorso. «Personalmente ho seguito la conferenza dei servizi che ha portato all’autorizzazione, sostenendo, supportato dai nostri uffici, le criticità poste alla base del ricorso, accolto dal Tar Lombardia con la pronuncia di annullamento. – le parole di Tura – La sentenza è la conferma della fondatezza di quanto contestato da Comune, Comitato e Associazioni che, ferma restando la bontà del progetto, non ritenevano la localizzazione idonea al suo sviluppo». «Ringrazio gli angeli che ci hanno assistito in questa battaglia contro il biodigestore. – ha aggiunto la Garlaschelli durante la conferenza stampa organizzata sabato mattina – Sappiamo bene che la società che ha presentato il progetto può impugnare la sentenza del Tar ma lotteremo fino alla fine per dire no a questo impianto nella zona di Campoferro». All’incontro hanno preso parte anche la vice Simona Virgilio, il presidente del consiglio comunale Daniele Salerno, gli assessori Aurelio Torriani e Maria Cristina Malvicini. Presenti inoltre il presidente del comitato contro il biodigestore Marco Simionato e sempre per il comitato, in qualità di consulente, Cristina Sabrina Di Blasi. Simionato ha fatto notare come «per ripresentare il progetto servono modifiche anche molto pesanti ed onerose dovute alle tante prescrizioni che erano arrivate». Sulla possibile variazione di cambio di destinazione di quell’area del Pgt la sindaca invece “ha frenato”: «Si tratta di un’opzione che non può essere presa in considerazione in quanto quell’area è proprio destinata ad attività produttive».

Mattia Tanzi

Affronti: «Noi siamo stati i primi a dire no»

VOGHERA – Sulla decisione del Tar è intervenuto anche Nicola Affronti, consigliere comunale dell’UDC Voghera, che ha ribadito l’impegno del proprio partito, da subito, contro la realizzazione dell’impianto di Campoferro. «L’iter è cominciato con l’Amministrazione Barbieri grazie anche alla caparbietà degli esponenti dell’UDC che ne facevano parte (oltre al sottoscritto, Simona Panigazzi, Elisa Piombini, Daniela Galloni, Gianfranco Geremondia e Sandra Tassisto) e che si opposero strenuamente al progetto. – Ha detto Affronti – Nella prima Conferenza dei servizi l’unico parere negativo degli uffici del Comune di Voghera fu quello all’Ambiente, dove l’assessore Simona Panigazzi, col consenso dell’allora maggioranza, cominciò la battaglia per il no. Da subito apparve chiaro che i centri industriali, residenziale e di cura erano paurosamente vicini. Impatto acustico, odorigeno, polveri avrebbero impattato sul vicinato e sulla città. Con una sentenza che farà storia il Tar ha dato ragione alla città, alle due Amministrazioni che si sono spese e opposte con tutte le forze. Appena prima delle nuove elezioni un intero consiglio comunale votò contro la realizzazione, in campagna elettorale i candidati sindaci firmarono un accordo che è stato mantenuto: no al biometano. Vediamo se la società progettante si opporrà alla sentenza. Come UDC Voghera ci auguriamo che questa Amministrazione riveda la posizione sul Forsu di Medassino: sì al riammodernamento dell’impianto, no all’ampliamento che impatterebbe sulla città esattamente come quello di Campoferro».

Destino opposto per Casei Gerola

CASEI GEROLA – Mentre a Voghera il Tar ha accolto la richiesta del Comune di bocciare il progetto di un impianto di biometano a Casei Gerola il ricorso contro l’autorizzazione di un biodigestore non è stato accolto. Infatti, lo scorso dicembre è arrivata una tripla bocciatura del Tar per gli altrettanti ricorsi presentati, uno del Comune di Casei Gerola con Legambiente, un altro dei municipi di Alzano Scrivia, Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e Cornale, un terzo presentato da privati cittadini. «Mi fa piacere che l’autorizzazione per l’impianto di Campoferro sia stata annullata. Nel caso di Casei Gerola la sentenza è stata opposta sia in merito al ricorso dei Comuni e di Legambiente sia per quello dei cittadini. – afferma il sindaco Leonardo Tartara – Continuo a ritenere che la collocazione del biodigestore di Magenta (nel nostro Comune) sia inopportuna e sbagliata. L’autorizzazione emessa dalla Provincia contiene un vulnus tale per cui in caso di odori il sindaco può fermare il sito e richiedere l’adeguamento dell’impianto. Chi decidesse eventualmente di costruire non può ignorare questo tema. Per ora nessuna attività di costruzione è stata avviata».

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