I sindaci incontrano i vertici dell’ASL

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Almeno due ipotesi per l’ospedale di Tortona

Tortona – Mentre Il Popolo sarà in stampa, il sindaco di Tortona, Federico Chiodi e il presidente del CISA, Gianni Tagliani saranno probabilmente a colloquio con i responsabili dell’ASL Alessandria per discutere il futuro dell’ospedale cittadino quando cesserà l’emergenza Covid. L’incontro fa seguito alla riunione svoltasi nei giorni scorsi presso l’assessorato regionale alla Sanità nel corso della quale la Regione Piemonte ha dato mandato all’ASL di studiare l’ipotesi di potenziamento del nosocomio tortonese. In cosa consista questo potenziamento non è dato sapere. C’è chi dice che dovrà avvenire nell’ambito della “normativa vigente” e chi che avverrà attraverso un partenariato tra pubblico e privato. Nel primo ca-so, il potenziamento si ridurrebbe a poca cosa, dato che la “normativa vigente” ha trasferito all’ospedale di Novi Ligure i reparti e gli ambulatori che prima erano in città. Perché il potenziamento sia reale occorrerebbe modificare la “normativa vigente”, riclassificando diversamente l’ospedale.

Qualcuno sostiene che il ricorso alla “normativa vigente” possa essere un comodo alibi per lasciare le cose come stanno, anche perché la normativa può essere cambiata e la Regione Piemonte è deputata a farlo. Del resto, per rivedere la ormai famosa “DGR 1-600” del 2014, nel 2020, era stata costituita un’apposita commissione, di cui sembra essersi persa ogni traccia.

Tuttavia, qualcosa dovrebbe essersi messo in movimento se, nello scorso mese di dicembre, la Regione Piemonte ha riattivato, all’ospedale “Santo Spirito” di Casale Monferrato, il reparto Malattie Infettive, senza, a quanto è dato sapere, particolari problemi. Anche l’ipotesi del partenariato pubblico-privato, che aveva tenuto banco negli ultimi mesi del 2020, sembra aver perso di attualità e, al momento, non se ne parla più: percorrere questa strada richiederebbe non pochi approfondimenti da avviare con urgenza. Il rischio è che l’ipotesi di potenziamento allo studio dell’ASL alessandrina si riduca a qualche ritocco di facciata senza andare alla radice del problema o all’acquisto di qualche nuova attrezzatura, magari con i soldi raccolti da “Tortona per Ospedale”, ancora da spendere. Il comitato, costituito la scorsa primavera per raccogliere fondi a favore del nosocomio cittadino e di cui è referente il sindaco Federico Chiodi, dalla sua nascita ha ricevuto 1.240.357 euro di donazioni e di questi ne sono stati spesi 669.095.

Nella prima fase sono stati acquistati soprattutto dispositivi di protezione individuale e alcune attrezzature, tra cui i macchinari per le analisi dei tamponi per il Coronavirus e i frigoriferi per conservare le dosi del vaccino.

Gli acquisti più recenti sono 7 materassi antidecubito, in consegna ai primi di febbraio, una nuova cappa per il laboratorio di Microbiologia, una colonna con modulo ICG per interventi chirurgici, monitor e centrale di monitoraggio, nuovi dispositivi di protezione per il personale, in particolare calzari monouso per medici e infermieri, ventilatori polmonari e umidificatori per la Terapia intensiva.

Cesare Raviolo

(ha collaborato Stefano Brocchetti)

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