Emergenza a Tortona per il virus

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di Stefano Brocchetti

Il Covid 19 è giunto anche sul territorio della provincia di Alessandria; il primo caso confermato è stato riscontrato a Tortona, dove lunedì è stata refertata la positività all’esame del tampone cui è stato sottoposto un paziente di 68 anni che era stato ricoverato sabato pomeriggio.

I sintomi iniziali non erano parsi tali da fare eseguire gli esami; l’uomo è stato visitato nella tenda da campo pre-triage allestita nei pressi del Pronto soccorso. Solo il mattino seguente, all’aggravarsi delle condizioni, sono emersi altri dati che hanno indotto all’esecuzione del test e alla verifica della positività al virus. Il paziente è stato ricoverato in isolamento nel reparto di rianimazione e successivamente trasferito alle “Molinette” a Torino in terapia intensiva. Nel frattempo il Pronto soccorso è rimasto chiuso e le urgenze sono state deviate su Novi Ligure e Alessandria. L’uomo potrebbe avere contratto il virus durante una trasferta di lavoro nelle zone focolaio.

La Protezione civile martedì sera ha invitato tutte le persone che dopo il 17 febbraio hanno partecipato a serate in un noto locale da ballo a Sale a contattare il proprio medico.

Per gli stessi medici e per il personale ospedaliero che hanno avvicinato il paziente e per i familiari è stato disposto l’isolamento. Da martedì risultano almeno altri quattro casi positivi. Uno dei quali è deceduto.

Anche a Novi Ligure da martedì sono emersi i primi casi: almeno due persone, già ospedalizzate in precedenza, sono state sottoposte a tampone e per una l’esito è risultato positivo.

Sotto il profilo organizzativo l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ha ufficializzato la decisione di fare dell’ospedale di Tortona un centro per la cura del Covid 19, in cui verranno trasferiti pazienti da tutta la parte sud del Piemonte, approntando 21 letti in rianimazione e 20 per malattie infettive. I percorsi di questi pazienti saranno rigidamente separati con protocollo di sicurezza dal resto dei reparti, che proseguiranno la normale attività. La decisione è stata motivata evidenziando come “dal punto di vista strutturale, della strumentazione e del personale l’ospedale di Tortona sia attualmente il più adatto tra gli ospedali di secondo livello della provincia per affrontare questa emergenza”. La decisione ha creato discussione nell’opinione pubblica locale, soprattutto in relazione alla lunga serie di chiusure e declassamenti di vari reparti decisi negli anni scorsi, ma viene anche vista come una possibile opportunità di rilancio, dal momento che il sindaco Federico Chiodi ha chiesto garanzie e ottenuto conferma della disponibilità immediata di investimenti per circa 2 milioni e mezzo di euro per l’acquisto di strumentazioni e l’inserimento di personale qualificato, dotazioni che in futuro dovrebbero restare in carico all’ospedale anche passata l’emergenza. «Evidentemente l’Ospedale di Tortona si dimostra un centro di grande importanza sia per la sua posizione strategica, sia per la qualità della struttura e per la preparazione del personale sanitario che presta servizio qui. – ha commentato il primo cittadino – Chiaramente saranno necessari ulteriori investimenti da parte della Regione in termini di tecnologie e risorse umane. Siamo certi che al termine di questa emergenza la disponibilità e l’importanza del nostro presidio saranno riconosciute». Intanto nella prima mattinata di mercoledì i pazienti e il personale sanitario che voleva entrare in ospedale per eseguire visite mediche e per motivi professionali si è trovato la porta sbarrata.

Davanti al nosocomio si è quindi formato un capannello di persone che chiedeva spiegazioni. Sul posto si è recato il sindaco che ha invitato tutti a tornare nelle proprie case perché la struttura è stata chiusa.

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