Don Remotti: parole e musica in ricordo

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La serata al “Civico” in memoria del fondatore del “Paolo VI”

TORTONA – In un’atmosfera intrisa di ricordi e commozione, mercoledì 8 novembre si è svolta al “Civico” la serata commemorativa in ricordo di don Francesco Remotti, fondatore del Centro “Paolo VI”, l’istituto di Casalnoceto che si occupa di minori che presentano disabilità conseguenti a patologia neurologica, con disturbi psichici e dello spettro autistico. Il maestro e direttore d’orchestra Andrea Albertini, che aveva collaborato con il “Paolo VI” come obiettore di coscienza, insieme alle sue “Muse”, un ensemble tutto al femminile, al pianista Ferruccio De Maestri e al soprano solista di Karin Selva, ha dato vita a un evento musicale di eccezionale valore, intitolato “Spegnete le luci… ricordando Don Francesco Remotti”, con un riferimento alla vita del sacerdote realizzata “a luci spente” nell’ottica di dare sempre e tutto se stesso agli altri. Lo spettacolo ha visto la presenza di Mons. Guido Marini, vescovo della Diocesi di Tortona, di don Claudio Baldi, parroco della Cattedrale di Tortona, di don Cesare De Paoli, direttore del Centro insieme alla dirigenza. Sono intervenuti anche Fabio Morreale, vice sindaco di Tortona, il capitano dei Carabinieri Domenico Lavigna, Pier Luigi Rognoni, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e una rappresentanza dei Lions Club di Tortona e Club Valli Curone e Grue. Ad aprire la serata sono state le note di “Dolce Sentire”, suonate al pianoforte di Daniele Sassi, educatore del Centro, accompagnate dalla lettura di parole colme di riconoscenza e di amore delle memorie verso don Remotti, nel ricordo del primo incontro con lui. Matteo Fantone, ex educatore del “Paolo VI”, ora consigliere comunale di Tortona, con delega all’Istruzione, ha condotto magistralmente l’appuntamento che ha registrato il tutto esaurito e ha, a sua volta, ricordato il sacerdote. Poi Mons. Marini è intervenuto prendendo spunto dalle parole di san Luigi Orione e di sant’Agostino. Il primo invitava se stesso e gli altri ad “amare e donare la vita cantando”, mentre il secondo affermava che “cantare è proprio di chi ama”. «Anche per esperienza personale – ha precisato Mons. Marini – siamo soliti dire che il canto è l’espressione di un cuore che ama, di un cuore che è innamorato. Pensando a questa serata auspico che sia anche il contrario, cioè che dal canto e dalla musica possa fiorire l’amore nel cuore e pensando a don Remotti, alla sua vita di carità, al “Paolo VI”, a quest’opera grande, possiamo dire che l’amore sostiene il canto e il canto può suscitare un amore nuovo nel cuore di tutti noi». Le musiche di Ennio Morricone, proposte in un caleidoscopico collage offerto da “Le Muse”, dirette da Andrea Albertini, hanno regalato grandi emozioni al pubblico commosso dalla proiezione di storiche foto di don Francesco con i “suoi ragazzi”, ai quali dispensava i suoi sorrisi. Al termine molti operatori e dipendenti, con gli oc-chi lucidi, dopo aver ritrovato le radici dell’opera di don Remotti, sono tornati a casa con un rinnova-to slancio verso il futuro del Centro “Paolo VI”, al quale sono stati destinati i proventi della manifestazione.

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