«Diversamente non sarei io»

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Chiara Laveroni ha presentato la sua autobiografia

NOVI LIGURE – Sabato scorso è stato presentato, presso il teatro della parrocchia Sant’Antonio, il primo libro scritto da Chiara Laveroni (nella foto), una ragazza “diversamente abile” molto conosciuta in città per le sue iniziative nel “sociale” e i meriti scolastici raggiunti all’istituto “Boccardo Ciampini”. Diversamente sarebbe diverso è un volume autobiografico, edito da Edizioni Epoké – La Toretta (pp. 130, euro 15), che pone l’attenzione sul concetto di diversità e unicità, affrontando temi di grande attualità. Alla presentazione ha partecipato l’attore novese Alberto Basaluzzo, il quale aveva avuto l’idea di coinvolgere un gruppo di “disabili” nella stesura di un copione per raccontare la loro storia. Quando l’attore ha letto il pezzo scritto da Chiara è rimasto così colpito dalle sue parole che le ha proposto di scrivere un libro, dove raccontare non solo la sua storia ma la vita della sua “larga” famiglia come lei la definisce, poiché composta da cinque fratelli molto uniti tra loro. Il titolo che Chiara ha scelto, “singolare e penetrante”, ha colpito nel cuore e nell’anima l’editore che non ha osato cambiarlo come spesso accade in fase di stampa. «Sapete perché ho scelto questo titolo?».

A questa legittima curiosità, Chiara ha dato la sua risposta, per certi aspetti “scioccante”: «Almeno una volta nella vita, vi siete mai chiesti o avete mai immaginato, come sarebbe la vostra esistenza, se viveste una vita differente da quella che state vivendo ora?

Io debbo confessarvi che penso spesso alla mia vita, a come sarebbe se io fossi “normale”…

Che poi, qualcuno di voi mi saprebbe spiegare cosa vuol dire essere “normali”?

Ci rifletto molto. Poi, mi chiedo se sarei stata felice, come lo sono oggi, e mi rispondo con un “forse no o forse sì”, perché mentre da una parte avrei potuto vivere in un “mondo comune”, insieme a “tanti altri”, dall’altra parte sarei stata una “persona come tante”.

Invece, credo fermamente che, la mia vita sia bellissima, proprio perché sono così “diversa”, una vita che non posso viverla senza ricordare ogni giorno Gesù!

Ecco perché la scelta di questo titolo, semplicemente perché non sarei io! Perché, per me, normalità e diversità vanno di pari passo».

Vittorio Daghino

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