Come utilizzare le aree dismesse della stazione?

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Approvato il protocollo d’intesa tra Comune di Voghera e FS Sistemi Urbani

VOGHERA – Procedere con la riqualificazione urbana e la valorizzazione delle aree dismesse presso la stazione di Voghera, e lo sviluppo del nodo ferroviario: con queste premesse la Giunta comunale ha approvato il protocollo d’intesa che verrà sottoscritto tra Comune di Voghera e FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane. Il protocollo si concentra su diversi punti. Sul piano della destinazione degli scali dismessi emerge la verifica della possibilità di insediamento di funzioni strategiche per la città, sfruttando le potenzialità legate alla dimensione degli scali stessi. Altro tema è quello legato alla valutazione sulla compatibilità delle funzioni relative alla vita urbana, con una grande attenzione rivolta alla riduzione dei consumi energetici e alle soluzioni di green energy, oltre al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle aree dismesse e del contesto urbano circostante. Per quanto riguarda la mobilità, si andrà a puntare sull’adozione di un modello che privilegi gli spostamenti pedonali e in bicicletta in chiave di sostenibilità ambientale.

Tra gli obiettivi figura il sostegno alle iniziative di miglioramento dell’accessibilità della stazione in un’ottica di intermodalità. Le parti costituiranno un tavolo tecnico con il compito di effettuare gli approfondimenti propedeutici alla riqualificazione delle aree oggetto del Protocollo. «Da fine 2020 sono iniziati diversi incontri tra Comune di Voghera e rappresentanti di FS Sistemi Urbani – spiega l’assessore all’Urbanistica William Tura – con l’obiettivo di individuare delle possibili azioni legate alla riqualificazione degli ex scali merci a seguito della loro dismissione. Negli incontri successivi sono stati ipotizzati alcuni scenari per la riqualificazione degli ambiti dismessi con riferimento al loro ruolo nel tessuto cittadino. È emerso l’interesse delle parti di contribuire alla definizione della nuova vocazione e destinazione d’uso delle aree ferroviarie dismesse, ripensate nel diverso ruolo di nodo primario di accesso al sistema di mobilità collettiva, quale riferimento per nuove funzioni urbane, nonché opportunità per nuove funzioni economico produttive».

Mattia Tanzi

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