L’ospedale tornerà alla normalità solo nel mese di settembre

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STRADELLA – L’ospedale di Broni-Stradella tra promesse di riapertura dei reparti e preoccupazione: in questi giorni sta tenendo banco il tema del futuro del presidio ospedaliero, alle prese con una lenta ripartenza dopo aver gestito per oltre tre mesi l’emergenza Coronavirus. Al momento, infatti, funzionano solo i reparti di Medicina e Lungodegenza riabilitativa, la Radiologia, il laboratorio analisi e gli ambulatori per le visite.

Il direttore generale di Asst Pavia, Michele Brait, ha scritto una lettera al sindaco di Stradella, Alessandro Cantù, confermando la volontà dell’azienda di mantenere tutti i servizi dell’ospedale e di riaprire il reparto di Ostetricia-Ginecologia a partire da settembre, al termine delle ferie del personale per il periodo estivo.

«Finalmente è arrivata l’assicurazione che per il presidio si prospetta un ritorno alla normalità. – dichiara il sindaco Cantù – Nella comunicazione Brait conferma la piena volontà di riprendere tutte le attività come nella fase di pre-Covid e tranquillizza i cittadini di avere già intrapreso provvedimenti di sua competenza per colmare la carenza di organico in alcuni reparti. Il direttore generale si sta adoperando per reperire anestesisti sia in collaborazione con altre realtà territoriali, sia direttamente con procedure interne, al fine di poter continuare le attività chirurgiche, e per reperire ostetriche che sono funzionali alla ripresa delle attività di Ostetricia e Ginecologia già a partire dalla fine dell’estate, quindi una volta terminato il periodo di meritate ferie per tutto il personale che tanto ha lavorato nel periodo di emergenza».

Nei colloqui con Brait, inoltre, ci sarebbe stata anche un’apertura dell’azienda per quanto riguarda la realizzazione di alcuni posti letto di Rianimazione, che mancano nel presidio fin dalla sua inaugurazione nel 2009. «Negli incontri e nelle telefonate intercorse nei mesi scorsi ho fatto notare le potenzialità del nostro ospedale e ho chiesto dei letti per la Rianimazione. – aggiunge Cantù – Si garantirebbe così ai cittadini un servizio di assistenza completo. Sono molto fiducioso che si possa ricavare all’in-

terno dell’ospedale uno spazio adatto alla Rianimazione perché il presidio di Broni-Stradella possa continuare ad essere un’eccellenza in grado di attrarre professionisti del settore che vogliano mettere le loro capacità al servizio dei pazienti del territorio».

Resta ancora da capire quando potranno riaprire anche i reparti di Chirurgia e Ortopedia, la cui ripartenza è vincolata all’arrivo degli anestesisti: l’Asst ha approvato un bando per l’assunzione di otto rianimatori in regime di lavoro autonomo e per un periodo limitato di otto mesi. Nel frattempo anche il sindaco di Broni, in qualità di presidente della Conferenza dei Sindaci di Ats, si sta muovendo e ha chiesto un incontro urgente con la nuova direttrice dell’ospedale, Barbara Russo: «L’ospedale di Stradella è un presidio importantissimo per tutto il territorio e ha dimostrato sia prima sia durante l’emergenza Covid di essere una vera e propria eccellenza grazie all’impegno del personale medico e infermieristico che ha lavorato senza sosta per la cura dei pazienti. – sottolinea Antonio Riviezzi – In queste settimane è manifesta la preoccupazione dei pazienti che non riescono a riprogrammare e-sami o interventi, e del personale per i tempi troppo lunghi di ripartenza delle attività che rischiano di mettere in difficoltà i reparti. Ho chiesto, quindi, un incontro con la nuova direttrice del presidio per capire i tempi di riapertura».

All’interno della struttura, infine, dopo la diminuzione dei contagi, è stata allestita una mini area Covid in alcuni spazi del Pronto soccorso, dove sostano i pazienti che attendono l’esito del tampone: in caso di positività i medici decidono in quale altro ospedale indirizzarli per le cure necessarie. Nelle tende allestite nel parcheggio esterno, invece, prosegue la raccolta dei tamponi disposta da Ats per il personale sanitario dell’ospedale e delle case di riposo, per gli ospiti di case di riposo e centri diurni, per i soggetti positivi al test sierologico, per i soggetti in via di guarigione da Covid e a fine malattia.

Oliviero Maggi

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