«Aprite le porte a Gesù… in fretta»

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Terzo pellegrinaggio vocazionale in Val Borbera nel santuario della Madonna della Guardia a Rosano

CABELLA LIGURE – Sabato 22 ottobre si è svolto il terzo pellegrinaggio vocazionale del mese, nel bel santuario intitolato alla Madonna della Guardia a Rosano, frazione di Cabella Ligure.

Questi pellegrinaggi offrono l’opportunità di conoscere angoli della diocesi che si presentano meravigliosi, come le perle preziose incastonate nella corona della Madonna. Il santuario di Rosano, infatti, è molto curato in ogni suo spazio e ciò è possibile anche grazie a una comunità viva che si riunisce in questo luogo, caro a tante famiglie.

Per raggiungere la chiesa si attraversa un territorio di campagna, anch’esso curato con attenzione e dedizione. La giornata si è presentata uggiosa e a tratti piovosa.

La Messa è stata presieduta dal vescovo, Mons. Guido Marini, concelebrata da don Jairo Alzate O- campo, don Dante Vandi, don Piergiuseppe Mazzoli e don Paolo Padrini. Erano presenti anche i giovani che stanno vivendo l’anno di discernimento spirituale accompagnati da don Claudio Baldi.

Nell’omelia il vescovo ha sottolineato una particolarità del terzo pellegrinaggio: a differenza dei precedenti, erano presenti bambini e ragazzi del catechismo, alcuni di loro già incontrati in occasione del Sacramento della Confermazione.

Attirando l’attenzione dei ragazzi, ha indicato una meditazione per la festa liturgica del 22 ottobre, memoria di san Giovanni Paolo II.

Mons. Marini, riferendosi anche alla preghiera della Colletta elevata all’inizio della celebrazione, ha ricordato le prime parole pronunciate con vigore dal Papa polacco all’esordio del pontificato, proprio 44 anni prima: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!».

Rivolgendosi, appunto, ai ragazzi presenti in prima fila e accompagnati dalla catechista Elena, ha evidenziato l’accortezza di essere pronti ad aprire le porte a Gesù, che bussa alla nostra porta.

Quando apriamo troviamo Lui con un bellissimo, luminoso e rasserenante sorriso, e con parole che raggiungono il cuore esprime il Suo amore per ciascuno di noi e ci abbraccia con affetto grandissimo.

Non c’è altra notizia che attende il nostro cuore, adulti o bambini che siamo, se non proprio questa: essere amati e abbracciati.

Il vescovo ha affermato che Gesù «è il vero alleato della nostra vita. Lui è sulla soglia della nostra casa, con quel sorriso che sa di paradiso, con quella parola di amore che nessun altro è capace di dirci e con quell’abbraccio di amicizia e di salvezza che solo lui sa darci». (…) «Non abbiate paura di aprire le porte a Gesù, mai! Né voi, bambini e bambine, e neppure tutti quanti noi. Non dobbiamo avere paura, anzi, dobbiamo aprire con gioia queste porte, perché in Gesù c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno e molto di più di quanto possiamo immaginare».

Un secondo pensiero l’ha rivolto alla “fretta” per le cose di Dio.

«Il Signore ci dice che non dobbiamo arrivare in ritardo nell’appuntamento con Lui, dobbiamo avere fretta! Non possiamo perdere l’appuntamento che Lui ci dà. Noi viviamo la fretta in tante cose, ma spesso non viviamo la fretta per ciò che davvero conta, ovvero l’appuntamento con le cose di Dio». Noi dovremmo riscoprire la fretta di incontrare Lui, la fretta nelle cose di Dio!

Questi due pensieri – aprire le porte a Gesù e la fretta nelle cose di Dio – si trovano nella vita di Maria, evocati dalla presenza nel santuario della Madonna. Il giorno dell’Annunciazione Maria non ha avuto paura ad aprire la porta al Signore che la visitava: l’ha aperta subito! La Madonna, quando si è trattato di andare da Elisabetta, è andata in fretta, non ha perso tempo. Sapeva che il Signore la mandava lì dove avrebbe fatto esperienza di Lui. Infine, abbiamo pregato la Madonna perché ci aiuti a vivere come Lei, senza paura, aprendo il cuore al Signore, e di fretta per le cose di Dio, per la gioia di poterLo incontrare.

Lucia Gradi

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