Sorprese poco riuscite
Di Carlo Zeme
La lista della spesa è cortissima: patate al forno (già pronte) e una busta di insalata mista. Entro nel supermercato che assomiglia a una cella frigorifera, vado a memoria, faccio i miei acquisti, slalom tra i carrelli e mi dirigo alle casse. A metà strada la solita variante sul tema: i miei occhi si posano su una pallina tutta bianca con delle fragole stampate sopra. Le due passioni più recenti di Margherita fuse insieme: il gioco della palla e l’arte di mangiare quintali di fragole. Subito penso che sia una spesa inutile, poi penso a tutte le cose inutili che acquisto per me e così decido di fare un regalo di inizio estate alla più piccola di casa. In cassa passo i miei tre articoli pensando che forse prima sarebbe stato utile confrontarmi con Melina ma ormai il “beep” alla fine del nastro trasportatore nero indica che il tempo dei ripensamenti è scaduto. Pago e mi dirigo verso l’uscita. La pallina ciondola sul sedile del passeggero, sono certo che Margherita gradirà la sorpresa ma ho deciso che il momento adatto per consegnargliela lo concorderò con la mamma. Torno a casa e non c’è ancora nessuno, così posso in totale libertà provare a nascondere la famosa pallina. Subito mi sposto in cucina ma i cassetti sono pieni, torno all’ingresso e dopo qualche secondo sento la serratura della porta d’entrata, devo fare presto, le ragazze stanno salendo le scale! Infilo la pallina in cima all’armadio davanti a me, sono certo che sarà impossibile da notare. Melina e Margherita aprono la porta di casa e dopo un millesimo di secondo sento quella minuscola voce da bambina che esclama: «Pallaaaa»! È fatta, nemmeno il tempo di provare a decidere che Margherita mi ha subito beccato. A questo punto la piccola vola in camera sua con il premio inaspettato mentre io rimango a pensare che non è mai stato il mio forte fare le sorprese e giocare a nascondino.
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