E c’è pure il galateo 2.0

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di Patrizia Ferrando

Le buone maniere possono essere un hobby? Per me, la risposta è duplice, sia negativa sia positiva. Diciamo che si replica solo con un secco no all’idea di hobby come pratica potenzialmente saltuaria, perché gentilezza e stile non possono restare in un virtuale sgabuzzino la cui porta viene aperta giusto di quando in quando. La risposta diventa, invece, affermativa, se per hobby intendiamo una passione, qualcosa d’interessante da coltivare nel tempo libero.

Personalmente, posso raccontarvi che galateo e dintorni li vivo come materie di studio, elementi di lavoro e anche vie leggere per intrattenermi cercando di approfondire qualcosa che mi piace. Per queste vie, arrivo a una “fonte” che mi ha ispirato alcune riflessioni. Come per i più svariati argomenti, i social network, in particolare Facebook e Instagram, offrono pagine, profili e contenuti vari riguardanti anche le buone maniere. Non che una delle principali insidie delle rete, il vizietto delle bufale o fake news che dir si voglia, lasci del tutto immune quest’ambito: occorre saper distinguere tra le offerte di qualità e le trovate senza senso, come uno schema sulla posizione delle posate, purtroppo abbastanza diffuso, che riporta un disegno che suggerirebbe come lasciare forchetta e coltello nel caso non avessimo gradito il cibo. Si tratta, naturalmente, di una enorme assurdità, non esiste alcun “codice della posata” da cui desumere se la cena ci sia piaciuta o meno. E poi, non sarebbe certo gentile e utile, non vi pare?

Superata questa necessaria parentesi, possiamo notare quanto sui social, specie quando entrano in gioco le realtà più aperte e innovative, il bon ton venga spesso affrontato con un passo che si adegua a bisogni reali e istanze dei nostri tempi. Ad esempio: riscuotono grande successo le risposte precise a domande specifiche, che spaziano nello scibile, dalla prima conoscenza coi suoceri alle scelte estetiche. Io credo che leggere un bel manuale di galateo risulti sempre occasione di crescita, però capisco che, pur sentendosi abbastanza sicuri, capiti di essere assaliti da un dubbio. Qui, la strada si biforca: da un lato, l’effetto prontuario offre sicurezza, dall’altro aver introiettato il senso più generale delle maniere gentili resta la miglior base per comprendere una spiegazione e additirittura per improvvisare un poco, in caso di dubbi.

Ma c’è qualcosa di molto più importante che attraversa stories e post sul galateo, diciamo così, 2.0: l’idea delle buone maniere come scelta da dedicare a noi stessi, prima ancora che agli altri, che merita di essere approfondita.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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