Un nuovo partner per salvare l’azienda

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La visita del ministro Adolfo Urso all’ex Ilva. La promessa di rilanciare lo stabilimento novese

NOVI LIGURE – Garantire la continuità produttiva, tutelare i lavoratori diretti e dell’indotto, assicurare maggior sicurezza negli stabilimenti, garantendo il corretto funzionamento degli impianti: sono queste le richieste fatte da Regione Piemonte, istituzioni locali, rappresentanze dei sindacati e dei lavoratori nel corso dell’incontro che si è svolto sabato 9 marzo presso lo stabilimento ex Ilva di Novi Ligure con Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. «Questo territorio non chiede sussidi ma condizioni per continuare a lavorare, poiché il settore dell’acciaieria è fondamentale per settori trainanti del Piemonte come l’automotive. – ha commentato il presidente della Regione, Alberto Cirio – Entro pochi anni saranno conclusi i lavori del Terzo Valico e della Torino-Lione e Novi si trova all’incrocio di questi corridoi europei su cui viaggeranno le merci di tutto il continente, altro elemento che può garantire il futuro dell’ex Ilva». Presenti all’incontro anche i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, e di Ilva As Alessandro Danovi, Francesco Di Ciommo e Daniela Savi. «Siamo convinti che con l’amministrazione straordinaria si possa finalmente voltare pagina dopo oltre 10 anni in cui si è parlato soltanto di crisi, di cassa integrazione, di chiusura degli impianti per tornare a parlare, invece, di politica siderurgica e industriale e di riapertura e salvaguardia degli impianti e del lavoro» ha dichiarato il ministro Urso, confermando la notizia di una manifestazione di interesse da parte di alcune multinazionali, che hanno già presentato progetti compiuti. «Sono fiducioso che entro la fine dell’anno sia possibile assegnare gli impianti a chi abbia presentato un progetto industriale convincente per il rilancio» ha aggiunto il ministro, annunciando l’apertura entro l’estate di una procedura pubblica con cui le grandi holding internazionali della siderurgia potranno presentare i rispettivi piani industriali. La presenza del ministro a Novi è stata giudicata positivamente dal sindaco Rocchino Muliere: «Lo stabilimento di Novi è strategico per la ripresa industriale e produttiva dell’ex Ilva. Bisogna riprendere a investire sugli impianti per garantire la produzione e la sicurezza dei lavoratori, ma soprattutto c’è bisogno di un piano industriale che guardi al futuro». Per i sindacati, l’incontro di sabato scorso è il primo passo di un lungo percorso di confronto per rafforzare il tavolo di trattativa per la gestione e il rilancio dell’azienda. «La volontà di investire sul Piemonte come realtà industriale di riferimento, lo stanziamento di risorse necessarie per la manutenzione d’impianti e la loro messa in sicurezza, partendo dalla mappatura delle criticità dei singoli siti produttivi, – sottolineano dalle segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – sono gli impegni presi dal Governo e saranno le basi per un necessario rilancio del nostro tessuto industriale a livello nazionale e locale, mettendo al centro del progetto le lavoratrici e i lavoratori». Nel frattempo all’inizio della settimana i commissari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria hanno nominato l’ingegnere bresciano Giuseppe Cavalli direttore generale, che opererà per raggiungere gli obiettivi indicati dal Governo.

Federica Riccardi

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