Si allarga il fronte del no all’eolico in Appennino

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Anche il Piemonte si oppone al progetto “Monte Giarolo”. Contrari il sindaco di Varzi Giovanni Palli e tutto il Consiglio comunale

DI MATTIA TANZI

Un secco “no” alla realizzazione di un parco eolico lungo il crinale appenninico tra le province di Alessandria e Pavia è stato ribadito dai Comuni di Varzi, Santa Margherita di Staffora, Cabella Ligure, Albera Ligure, Fabbrica Curone, dalla Comunità Montana dell’Oltrepò pavese, dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Alessandria.  L’opposizione a questo maxi progetto che prevede l’installazione di 20 aereogeneratori, le cosiddette pale eoliche, in una fascia montana incontaminata, è giunta nei giorni scorsi anche dall’intero Consiglio comunale di Varzi. Un progetto PUNTO DI VISTA che era stato presentato dalla società “15 Energia srl” ed è denominato “Monte Giarolo”, in realtà vecchio di dieci anni, in quanto accantonato nel 2013 per le proteste dei territori (ma anche per i ricorsi al Tar), e che ora la società di Breno, in provincia di Brescia, ha depositato presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. «Abbiamo condiviso, in seno al Consiglio comunale di Varzi – spiega il sindaco Giovanni Palli – la ferma contrarietà al progetto per la realizzazione del parco eolico “Monte Giarolo”. Un intervento, composto da 20 aerogeneratori di 6,2 MW ciascuno, che non è sostenibile per l’ambiente e incompatibile con le nostre infrastrutture, senza tenere conto del rischio sismico della zona e delle previsioni del Piano paesaggistico Regionale». «Intendiamo ribadire con assoluta fermezza – dice ancora il primo cittadino di Varzi – che la nostra priorità è preservare il nostro territorio, la sua storia e la sua biodiversità per le future generazioni. Ringrazio i cittadini e il Consiglio comunale per il loro impegno e la coesione mostrata in questa circostanza che continueremo a seguire e monitorare con consapevolezza e spirito critico». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di minoranza, Roberto Moroni che ha manifestato dissenso e preoccupazione. Aveva espresso il suo disappunto anche il sindaco di Santa Margherita di Staffora Andrea Gandolfi direttamente interessato in quanto il progetto prevede l’allargamento della Via del Sale per consentire il passaggio dei camion durante la fase di realizzazione dei lavori. Infine si è mossa anche la Giunta regionale del Piemonte, che nell’ambito della valutazione di impatto ambientale non ha espresso un parere positivo sul nuovo parco eolico, che interesserebbe le valli Borbera, Curone e Staffora per “carenza di documentazione progettuale e di analisi degli impatti ambientali”. In particolare, secondo l’ente, la documentazione presentata risulterebbe insufficiente sotto il profilo degli impatti su flora e fauna e altre matrici ambientali, per quanto riguarda gli aspetti geologici, producibilità energetica, paesaggio, viabilità e impatto acustico. «Il comune di Fabbrica Curone – afferma il sindaco Roberto Deantoni – ha inviato un secondo parere negativo dopo che la società aveva presentato alcune rimostranze al primo parere di diniego». «La transizione verso le energie rinnovabili – la posizione degli assessori regionali piemontesi all’ambiente ed energia, Matteo Marnati, e agli enti locali, Enrico Bussalino, – è fondamentale, ma è altrettanto essenziale valutare dove e come sono realizzati i progetti». «Oltre all’impatto ambientale continua Bussalino – l’area di cantiere sarebbe molto invasiva, soprattutto perché la zona è soggetta a numerosi dissesti idrogeologici. Inoltre un tale progetto potrebbe danneggiare il turismo, l’agricoltura locale e la qualità della vita degli abitanti».

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