San Ruggero di Canne

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DI DANIELA CATALANO

L’ultimo santo dell’anno 2023 è san Ruggero di Canne, canonizzato per acclamazione di popolo nel Medioevo e venerato in Puglia. Il primo documento che attesta la su fama di santità è una pergamena del 1327, recante il sigillo del vescovo di Canne che riproduce l’immagine del santo con la scritta S.Tus Rog.us e con il capo circondato da un’aureola. Solitamente era rappresentato in abiti vescovili, con mitria e pastorale e sormontato da un’aquila in volo che, secondo un’antica leggenda, lo avrebbe coperto con le sue ali in una caldissima giornata estiva, mentre era in pellegrinaggio verso la basilica di san Michele, nel Gargano. Di lui si conosce poco sulla nascita e la giovinezza. A delineare correttamente la sua vicenda storica contribuirono gli studi di don Nicola Monterisi, a fine Ottocento. Un fatto certo è che nell’XI secolo ci fu una ribellione guidata dal conte Ermanno di Canne contro Roberto il Guiscardo, sotto la spinta dell’imperatore d’Oriente. Fu in quel frangente che Ruggero fu nominato vescovo di Canne. Il suo primo compito fu quello di adoperarsi per la sopravvivenza della popolazione prostrata dalla guerra. Si narra che fosse attento alle esigenze dei bisognosi e dei poveri e che ospitasse in episcopio viandanti e pellegrini. Due pontefici, Pasquale II e Gelasio II, ricorrevano al suo consiglio e alla sua esperienza per comporre liti e placare rivalità tra ecclesiastici e varie comunità della Chiesa del tempo. A lui si attribuirono miracoli fin da quando era in vita e subito dopo la morte, avvenuta il 30 dicembre 1129. Fu sepolto nella cattedrale di Canne ma, dopo la distruzione della città, la popolazione si spostò a Barletta, dove il 27 aprile 1276, furono traslate le sue spoglie presso la chiesa del monastero delle benedettine celestine che poi fu dedicata al santo.

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