San Marziano nel Genovesato

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La Peregrinatio dal 29 agosto al 12 settembre nel Vicariato. A Casella l’11 settembre è stata presentata la ricerca storica di Jacopo Riccardi sul primo vescovo evangelizzatore della Chiesa tortonese

CASELLA – Il Vicariato del Genovesato dal 29 agosto al 12 settembre ha accolto la statua di San Marziano che sta compiendo la Peregrinatio diocesana.

In questi giorni il santo ha visitato le comunità cristiane della zona al confine con la diocesi di Genova. Nella parrocchia di Santo Stefano a Casella è stata celebrata la S. Messa seguita dall’Adorazione eucaristica e domenica 11 settembre il Vicariato ha presentato la pubblicazione intitolata Una nuova riletture dei documenti su San Marziano di Tortona (edizioni SA-GEP), curato da Jacopo Riccardi in occasione dei 1900 anni dal martirio del santo. Dopo aver analizzato tutta la bibliografia moderna in materia, è stato possibile produrre una “nuova rilettura”.

Nel 1902 il padre gesuita Fedele Savio espresse forti perplessità sulla storicità della vicenda di san Marziano raccontata da antichi documenti, tramandati nei secoli anche se in minima parte conservati; a quelle pagine si sono succeduti, in una accalorata querelle, difensori strenui della tradizione e super laicisti, i primi orientati a sostenere tutto quanto contenuto ne-gli antichi “Atti di S. Marziano”, i secondi animati dalla volontà di destituire di fondamento ogni narrazione appoggiata alla fede secolare. Il nuovo studio attesta che è possibile sostenere l’esistenza e l’attività di un primo evangelizzatore del territorio di Tortona nel I – II secolo d.C., di nome Marziano; e così vale per Asti, Milano e Brescia città animate all’inizio dai santi Secondo, Giovita, Faustino e Calogero, tutti co-protagonisti dei documenti relativi al martire tortonese, risalenti nella versione attuale, forse, ai secoli VIII e IX; è proprio nel nono secolo che il poeta sassone Walafrido Strabone per la prima volta definisce Marziano primo vescovo di Tortona.

Si può ora rileggere, dopo la versione parziale curata da Legè tra il 1922 e il 1923, alcuni passaggi delle antiche vitae (biografie, agiografie) del santo, il racconto delle sue torture e del suo martirio (Passio), e la narrazione del ritrovamento (inventio) del suo corpo anni dopo, per intercessione divina, da parte del successore, l’undicesimo vescovo di Tortona, Innocenzo.

Rileggendo in particolare la “Passione di Marziano” si può gustare il senso profondo del felice sacrificio affrontato dai testimoni della fede, come accadde a Marziano, che resistette al carnefice, il prefetto di Milano Sapricio.

I documenti attestano che il cristianesimo si era diffuso rapidamente nel tortonese: san Marziano è stato il primo di una schiera di “animatori” della fede, che dall’età apostolica arriva a oggi con il 109° successore, il vescovo Guido.

La storia di fede, che coinvolge tutto il Nord Ovest italiano e che il curatore definisce “leggenda metropolitana” nel senso di “un documento da leggere che riguarda la regione metropolitana ecclesiastica”, è a maggior ragione oggetto di venerazione.

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