Restaurati i dipinti di Palenzona

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Il ciclo pittorico della chiesa ha ritrovato l’antico splendore

AVOLASCA – Sovente le piccole chiese di campagna sono gioielli di inaspettata bellezza, luoghi che donano serenità e riempiono lo sguardo di sacro. Questa è la sensazione che si prova visitando la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Palenzona, frazione di Avolasca, sulle dolci colline della Val Grue.

La chiesa si affaccia su un paesaggio che lascia lo spettatore stupito come nel dipinto di Caspar David Friedrich “Viandante sul mare di nebbia”. Lo spazio interno, invece, accoglie l’uomo in una dimensione architettonica e pittorica unica: i dipinti risalenti ai primi anni ’30 del ’900, alcuni opera del maestro Clemente Salsa, sono un tripudio di colori e il ciclo pittorico ricco e raffinato dedicato alle vite dei santi Pietro e Paolo. L’apparato pittorico danneggiato dal terremoto nel 2003 era stato sottoposto a un primo intervento di recupero e messa in sicurezza, ma mai a un restauro vero e proprio. I lavori, iniziati in autunno e conclusi lo scorso dicembre, hanno ridonato la possibilità di una lettura completa e definita dell’intero ciclo. I lavori fortemente voluti dall’Ufficio Beni Culturali diocesano, nella persona della responsabile Lelia Rozzo, sono stati realizzati grazie al contributo della Fondazione CR Torino e della stessa Diocesi. Si sono occupati dei lavori la ditta “Restauro e Arte” di Alessandro Cini e l’architetto Chiara Cebrelli, hanno collaborato l’architetto Monica Sambo per la consulenza storico artistica, il tecnico del restauro Carlotta Paesotto e il geometra Gian Piero Arrigone che si è occupato della sicurezza nel cantiere.

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