Presepi nel mondo

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Nella chiesa del Collegio “San Giorgio” la mostra a favore della mensa dei poveri

NOVI LIGURE – Da mercoledì 24 novembre è aperta la mostra “Presepi nel mondo” un’iniziativa che riscuote da anni molto successo.

L’esposizione, visitabile fino all’8 dicembre, dal mercoledì alla domenica, si può visitare al mattino, dalle ore 10.30 alle 12.30, e al pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30.

Giunta alla sua 11^ edizione, è allestita all’interno della settecentesca chiesa del Collegio San Giorgio, dal Gruppo di Volontariato Vincenziano novese “Ignis Ardens”, con il patrocinio del Comune e con la collaborazione della Delegazione FAI di Novi Ligure.

Al suo interno si possono ammirare presepi provenienti da tutto il mondo e realizzati con tecniche, tradizionali o innovative, anche molto diverse tra loro.

Questo consente di confrontare le diverse modalità scelte nel mondo per dare forma a questa sacra rappresentazione allegorica della Natività che continua a emozionare ogni generazione. Ogni anno i più piccoli rimangono incantati di fronte a questi capolavori che esprimono la cultura e la tradizione di Paesi anche molto lontani. Per i più grandi è anche l’occasione per dare un contributo e sostenere l’attività umanitaria del “Gruppo Vincenziano”, raccogliendo fondi per la mensa che questa Associazione di volontariato gestisce a Novi, preparando una media di 50/60 pasti al giorno che vengono offerti gratuitamente alle persone indigenti, oltre al servizio di distribuzione pacchi con i generi di prima necessità, agli abiti e alle docce con il cambio della biancheria.

Oggi, 25 novembre, in occasione della festa di S. Caterina, oltre alla mostra è possibile ammirare anche l’arte sacra.

Alle ore 18, infatti, sono aperte per la visita, contemporaneamente, la parrocchiale di San Pietro e la Collegiata, due capolavori del barocco genovese raccontati dalle volontarie e dai volontari di “Chiese Aperte”.

È interessante ricordare anche il legame storico che intercorre tra la chiesa di San Giorgio e la Collegiata. Dal 19 novembre al 13 dicembre 1866 (ben 155 anni fa), infatti, le autorità cittadine presero possesso della chiesa e dell’annesso Collegio, sottraendoli ai Padri Somaschi, gli altari sei-settecenteschi furono smontati e assemblati nelle navate laterali della Collegiata, dove si possiamo ammirare tuttora.

Vittorio Daghino

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