Pigiami e felpe per chi è ricoverato

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Clotilde Armellini, guarita dal Covid, ha lanciato un appello per gli ammalati isolati in ospedale

POZZOLO FORMIGARO – Essere solidali significa essere accanto all’altro, in un rapporto di fratellanza e di reciproco sostegno.

Di questo Clotilde Armellini, (nella foto) agente penitenziario pozzolese, ha fornito una testimonianza coinvolgente: dopo aver combattuto a lungo contro il Covid, quando finalmente è stata fuori pericolo ed è stata trasferita presso la clinica “Salus” di Alessandria, ha lanciato un appello che ha fatto breccia nel cuore di molte persone.

Si è resa conto, infatti, che molti degenti che, come lei, uscivano dalla malattia, erano in difficoltà per il cambio di biancheria, perché spesso i familiari di queste persone sono positive al virus e poste in quarantena. Dalla stanza della clinica dove seguiva la terapia riabilitativa, attraverso i social, Clotilde ha messo in moto un’inattesa catena di solidarietà e sorprendente è stata la risposta. Presso il reparto dove era ricoverata, sono giunti scatoloni e borse piene di felpe, pigiami, camicie da notte e biancheria intima per le “compagne” di degenza. Molto toccanti sono i video dei ringraziamenti condivisi sui social dai commossi destinatari di tanta attenzione. La titolare di una lavanderia, poi, si è offerta di lavare gratuitamente la biancheria dei pazienti che ne hanno necessità, altri hanno messo a disposizione un locale dove depositare i capi di abbigliamento che saranno destinati ad altri malati in difficoltà. Un’ulteriore difficoltà con cui si è confrontata Clotilde è la lontananza dalle persone care che ha cercato di colmare con lo smartphone, strumento che, purtroppo, non tutti posseggono. Dopo aver messo a disposizione il suo telefono per dar modo ad alcune “nonne” di effettuare le videochiamate ai propri cari, Clotilde ha attivato i colleghi del penitenziario per promuovere l’acquisto di alcuni tablet da mettere a disposizione della clinica per ridurre, almeno in parte, la distanza tra i degenti e i propri cari.

La vita ha davvero messo alla prova la giovane donna con la sua famiglia, ma lei ha avuto la forza di combattere per sé e per chi ha condiviso con lei il difficile percorso di malattia, mostrando sempre gentilezza e attenzione verso il prossimo, senza arrendersi ma trovando, invece, una motivazione nelle feroci critiche che inizialmente le erano state mosse.

Cristina Bertin

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