Ok dei sindaci all’accordo tra pubblico e privato

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Ospedale di Tortona. L’assemblea del C.I.S.A. pronta a firmare un documento congiunto da presentare all’assessore regionale alla Sanità. Vi sveliamo che cosa conterrà, in anteprima

Si è svolta venerdì 23 ottobre l’assemblea dei sindaci del C.I.S.A., il Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale. All’ordine del giorno le tematiche relative all’ospedale di Tortona e gli sviluppi più recenti. L’incontro si è tenuto in video conferenza essendo intervenuto, nel frattempo, uno degli ultimi Decreti della Presidenza del Consiglio che impedivano le riunioni in assemblea.

Il presidente Gianni Tagliani ha condiviso con i colleghi sindaci una serie di slide per riassumere i fatti, oltre ad alcune proposte operative che sono state discusse ed esaminate dall’assemblea. Si è poi concordato di procedere alla stesura di un documento che raccoglierà le istanze e i suggerimenti dei primi cittadini non solo rivolti all’ospedale, ma considerando l’intero territorio e la medicina di competenza. Probabilmente nei prossimi giorni sarà perfezionato affinché venga approvato e inviato a Torino dove si chiederà, anche a distanza, un incontro con l’assessore regionale alla Sanità. La proposta dei sindaci è volta a realizzare nei locali dell’ospedale di Tortona un progetto di partenariato pubblico-privato finalizzato a creare un centro clinico di eccellenza, con la riattivazione delle specialità soppresse e con il supporto dei servizi diagnostici e ambulatoriali.

Molti, secondo i membri del C.I.S.A., i vantaggi che avrebbe questa nuova veste del nosocomio cittadino: apporto di nuovi capitali, investimenti strutturali più immediati, aggiornamenti tecnologici costanti, riduzione della mobilità passiva e aumento di quella attiva, mantenimento sul territorio di elevate professionalità cliniche, maggiore flessibilità del personale, efficienza gestionale, mantenimento della regia e della governance da parte del pubblico. Riguardo agli investimenti, le formule di sinergia tra pubblico e privato attualmente previste dalle normative sono in grado di permettere investimenti privati sufficientemente garantiti e trasparenti. Rimane necessario – a detta dei sindaci – che la componente pubblica alzi i livelli di controllo nelle sue forme di costante supervisione e sorveglianza. Altro aspetto importante riguarda il personale: la crisi di professionalità mediche specialistiche è ormai da anni evidente e quindi le forme di collaborazione pubblico-privato permettono il coinvolgimento di professionisti di alto livello clinico in territori che risulterebbero difficilmente attrattivi per queste figure.

Circa il mantenimento della regia da parte del pubblico, la proposta afferma che le gare debbano prevedere che i concorrenti rispettino formule e percorsi di interazione tra ospedale e territorio.

Nel vademecum presentato in assemblea, uno spazio è riservato ad alcune aree da “attenzionare”: la necessità di modifiche da apportare alla rete ospedaliera e al contesto normativo con l’obiettivo, tra gli altri, di non penalizzare l’occupazione e anzi incrementarla; evitare il disinvestimento pubblico sui servizi ospedalieri, vigilando ed immaginando le strutture del futuro; un maggiore controllo delle prestazioni, attraverso valutazioni sulla qualità e programmazione.

Non ultima la richiesta che il privato dedichi una parte significativa della sua attività a far lavorare in elezione i medici pubblici.

Secondo i sindaci, con questa proposta di collaborazione tra pubblico e privato, il Tortonese avrà l’opportunità di attuare in tempi brevi un polo sanitario territoriale di eccellenza in grado di ripristinare tutti i reparti specialistici, nonché di realizzare un positivo raccordo con il sistema di medicina territoriale, un’occasione dunque ritenuta irripetibile in considerazione del fatto che le risorse economiche della sanità pubblica da sole non consentono la copertura di nuove e significative iniziative.

(Foto: Luigi Bloise)

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