“Maglia etica antidoping” nel solco di Fausto Coppi

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Lunedì scorso il convegno dedicato agli studenti novesi

NOVI LIGURE – I cento anni dalla nascita di Fausto Coppi racchiudono, nelle sue terre d’origine, una chiave di lettura significativa nel rapportare il modo di interpretare la pratica sportiva nell’era dell’ansia da preparazione dettata da una programmazione spesso ossessiva, corredata dalle insidie del ricorso al doping. Scienza e farmacologia parallele, con i loro effetti distruttivi per l’integrità di atleti professionisti e amatoriali, sono state analizzate con competenza dalle istituzioni di settore nel corso del convegno ‘‘Maglia etica antidoping, un simbolo per la correttezza e la lealtà nello sport, nel solco dei valori vincenti di Fausto Coppi’’, che si è svolto il 6 maggio, voluto dall’Assessorato Sport e Politiche Giovanili del Comune di Novi Ligure e rivolto agli studenti delle scuole secondarie nell’opportuna location del Museo dei Campionissimi.

Dall’introduzione puntuale e articolata del professor Renato Balduzzi, sensibile al tema dalla sua esperienza come Ministro della Salute nel governo di Mario Monti sono partiti gli assist per il generale Adelmo Lusi, comandante nazionale dei carabinieri del Nas, e per il dottor Gianfranco Beltrami, vicepresidente vicario della Federazione Medico Sportiva Italiana, con delega all’antidoping. Per le forze dell’ordine deputate al controllo e alla repressione del ricorso ai farmaci vietati gli interventi operativi si concretano nei due grandi filoni di contrasto al traffico di medicinali sui grandi bazar online e nelle palestre, interfacce di un mercato con un numero trasversale impressionante di fruitori dall’ampio coinvolgimento di sportivi spesso giovanissimi. L’istituzione dell’ispettore antidoping dei Nas ha ampliato l’operatività consentendone l’impiego nelle competizioni per lo svolgimento dei test antidoping al termine delle gare accanto a medici e operatori sanitari seguendo i protocolli di Ministero della Salute e Coni. I dati raccolti confermano il trend già consolidato; discipline di resistenza come ciclismo e sci di fondo restano ampiamente sopra la media annuale dei casi di positività dell’ultimo decennio che si attestano sul tre per cento dei controlli globalmente effettuati in tutti gli sport.

Per i vertici nazionali dei medici sportivi, a vent’anni dal recepimento del codice internazionale della Wada, l’Agenzia Mondiale per la Lotta al Do ping, conta innanzitutto l’approccio culturale rappresentato dalla ricerca a tutti i costi dell’affermazione per il giovane che approccia la disciplina preferita: le pressioni di tecnici, preparatori e, allargando il tiro, degli sponsor innescano la rincorsa alla prestazione dirompente per l’equilibrio psicofisico nel nome del teorico guadagno a molti zeri. Una prima positività, con conseguente sospensione agonistica di quattro anni, stronca di fatto carriere sportive concepite in maniera erronea con conseguenze devastanti per il parallelo abbandono scolastico. A un mosaico doveroso di massimo rigore nell’espellere figure non solo sportivamente irresponsabili, si allinea il concetto racchiuso nella maglia etica antidoping come simbolo di serena contrarietà – rappresentato dall’accettazione spontanea di sottoporsi a controlli a tutela della salute – verso chi non ha la capacità di automotivarsi pescando nelle proprie risorse naturali per dare il meglio di sé in gara.

Una casacca che attesta senso di responsabilità non solo sportiva e quindi integrità individuale sarebbe sicuramente stata apprezzata da Fausto Coppi: lo era stata dal Ministero della Salute, grazie alla sensibilità del Ministro Renato Balduzzi, lo è tornata oggi con il sostegno dell’attuale Ministro Giulia Grillo e del Coni col suo presidente Giovanni Malagò.

Per Novi Ligure uno step innanzitutto culturale in un anno che la vede, insieme a Tortona, capitale internazionale del ciclismo e che può proseguire nel tempo con la scrupolosa conservazione delle radici di uno sport da sempre molto amato che, attraverso l’applicazione del concetto di maglia etica può ritrovare sponsor e interessi ad alto livello, scemati da tempo nelle strategie dei grandi brand che respingono accostamenti al doping. Uniformarsi al Circuito della Bassa Valle Scrivia di Molino dei Torti, storica gara per dilettanti giunta al sesto anno di legame appagante con maglia etica, è una linea guida ragionata per far partire, dalla terra del Campionissimo, un’interpretazione aggiornata e virtuosa dello sport nel segno dei valori di Fausto Coppi.

 

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