Insulti ai soccorritori. L’ambulanza “ostruiva” la strada

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Incidente sulla Bressana-Salice: un operatore della Croce Rossa, che stava cercando di salvare una vita umana, è stato oggetto di parolacce e sputi da parte di due ragazze che volevano passare a tutti i costi. La Cri di Voghera: «Stiamo perdendo il senso di umanità»

di Marco Rezzani

Alcuni gravi incidenti hanno funestato le strade dell’Oltrepò pavese e della vicina Val Curone nella serata di sabato 30 luglio e nelle prime ore della domenica. Sulla Bressana-Salice, in seguito a un tragico schianto, ha perso la vita una donna di Casteggio. Alla guida della vettura sulla quale viaggiava c’era la figlia che ha riportato ferite e guarirà in un mese. Anche chi era al volante delle altre due auto coinvolte nel sinistro ha riportato traumi. In val Curone, a San Sebastiano, un quarantenne è morto dopo essersi schiantato contro un albero.

In entrambi i casi sono intervenute le forze dell’ordine, il 118 e il personale delle associazioni di soccorso, per la gran parte dei casi composto da volontari che sacrificano tempo per dedicarsi alla comunità, ai quali essere infinitamente grati.

Nel caso oltrepadano sono intervenute tre ambulanze della Croce Rossa. Ed è qui che è accaduto un episodio a dir poco spiacevole quando uno dei soccorritori, in forza alla Croce Rossa di Voghera, è stato oggetto di insulti e sputi da parte di due ragazze. Il tutto perché l’ambulanza non consentiva loro di passare con l’auto, essendo posta in mezzo alla strada per motivi di soccorso. Strada che naturalmente era stata chiusa dalle forze dell’ordine per sicurezza e in attesa dell’ultimazione della fase dei soccorsi stessi, del compimento dei rilievi e della rimozione dei veicoli incidentati.

A poche ore dall’accaduto, il Comitato locale della Croce Rossa di Voghera, guidato dalla presidente Chiara Fantin, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un commento che riportiamo integralmente e facciamo nostro.

“Nel corso dell’intervento su uno dei tanti gravi incidenti accaduti sabato sera, – scrive la CRI vogherese – ci riferiamo a quello sulla Provinciale 1 Bressana-Salice, all’altezza di Retorbido, un nostro soccorritore è stato vittima di una aggressione verbale sfociata in insulti e sputi. Tutto ciò è avvenuto perché l’ambulanza occupava parte della carreggiata e, ovviamente, le auto non potevano transitare. Il soccorritore è rimasto molto provato per questa vicenda: noi non vogliamo schierarci a difesa del nostro operatore, poiché non ne ha alcun bisogno, non ha reagito e ha continuato il suo lavoro diligentemente e con professionalità, senza lasciarsi distrarre. Non vogliamo parlare neppure di mala gioventù, perché di giovani ne conosciamo tanti nel nostro comitato e dire che siamo orgogliosi di loro è riduttivo. Non vogliamo parlare di ignoranza, perché non possiamo pensare che le due ragazze protagoniste di questo gesto possano ignorare che il soccorritore stia svolgendo un intervento in emergenza dal quale può dipendere la vita di una persona, mentre la strada viene di fatto bloccata dalle forze dell’ordine. C’è però da evidenziare, attraverso questo episodio, come le persone stiano diventando sempre più indifferenti e anche di fronte a un incidente non mettano da parte il loro egocentrismo, non vogliano sapere ragione di nulla, non siano più predisposte all’ascolto. Ormai si attacca, a testa bassa, anche davanti a tragedie come queste, in cui si contano vittime e feriti. Stiamo perdendo davvero il senso di umanità, di appartenenza a una società dove chi interviene per soccorrere il prossimo una volta veniva ringraziato, oggi viene schernito e preso a insulti e sputi. Non voltiamoci dall’altra parte di fronte a questi episodi. Perché è un male da fermare con il contributo di tutti. Prenderne coscienza è già il primo passo utile”.

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