Il Vescovo la Notte di Natale celebra la Messa alla Pernigotti

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Il 24 dicembre sarà a Novi Ligure accanto ai lavoratori

NOVI LIGURE – Il 24 dicembre il Vescovo Mons. Vittorio Viola non sarà, come vuole la tradizione, nella cattedrale di Tortona, ma a Novi Ligure, alla Pernigotti, dove celebrerà la S. Messa della Notte, per essere vicino ai lavoratori che stanno vivendo ore di ansia, in attesa di sapere qualcosa sul loro futuro.

I lavoratori si apprestano a passare tutte le festività in fabbrica.

Un Natale che davvero non avrebbero voluto trascorrere così: ma di fronte alla prospettiva di chiusura dell’azienda, questa è l’unica scelta che hanno in attesa del vertice a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, con i proprietari dell’azienda non ha ancora garantito la partecipazione.

E il Vescovo ha deciso di stare accanto a loro proprio la notte di Natale.

Già lunedì 3 dicembre si era recato in fabbrica per manifestare il suo sostegno e la vicinanza della comunità diocesana e aveva promesso agli operai momenti di preghiera anche nel periodo delle feste natalizie, perché, come aveva detto loro, “l’unità è l’unica forza a cui attingere per continuare la lotta in difesa del lavoro”.

Ora la decisione di essere in mezzo ai lavoratori nel momento più importante della vita cristiana, che è la nascita del Signore Gesù, proprio come, esattamente 50 anni fa, il 24 dicembre 1968, Paolo VI volle fare all’Italsider di Taranto, celebrando la Messa all’interno degli stabilimenti, davanti agli operai in tuta da lavoro. Rivolgendosi a loro Paolo VI: “la Chiesa riconosce il bisogno di giustizia del popolo onesto, e lo difende, come può, e lo promuove. E badate bene: non di solo pane vive l’uomo, dice la Chiesa ripetendo le parole di Cristo; non di sola giustizia economica, di salario, di qualche benessere materiale, ha bisogno il lavoratore, ma di giustizia civile e sociale”. Queste parole sono ancora oggi attuali e ben si coniugano con la scelta del Vescovo di pregare con e per lavoratori della Pernigotti che rischiano di essere privati della loro occupazione non a causa della crisi, ma per scelte motivate dall’avidità economica. Il Papa allora aggiunse: “Siamo venuti affinché la nostra presenza vi dimostrasse la presenza consolatrice, salvatrice di Cristo in mezzo al mondo meraviglioso, ma vuoto di fede e di grazia, del lavoro moderno. Siamo venuti per lanciare di qui, come uno squillo di tromba risonante nel mondo, il beato annunzio del Natale all’umanità che sale, che studia, che lavora, che fatica, che soffre, che piange e che spera”. Anche Mons. Viola ha spiegato che la sua presenza a Novi Ligure vuole essere un’espressione di vicinanza e trasmettere un messaggio di speranza ed è il seguito del gesto fatto dalla diocesi di aprire il conto bancario in favore dei lavoratori, che rappresenta un piccolo aiuto concreto. “Ho scelto – ha dichiarato – di stare dove c’è l’uomo che vive con le proprie fatiche, le proprie difficoltà e contraddizioni, proprio nel momento in cui Dio viene tra noi per dirci che ci è accanto”.

Il Vescovo, i dipendenti, il sindaco e i novesi pregheranno insieme per rivolgere un appello alle autorità politiche e alla proprietà aziendale perché si impegnino a difendere i posti di lavoro e a non deludere le attese delle persone.

Daniela Catalano

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