Il Cisa promuove una cultura di difesa della vita

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La visita del vescovo nella sede del Consorzio intercomunale di servizi assistenziali del Tortonese

TORTONA – «Un’espressione di civiltà sana, che testimonia una bella cultura: quella della cura della vita in tutte le sue espressioni». Così Mons. Guido Marini ha definito la missione e l’operato del Cisa, il Consorzio Intercomunale Servizi Assistenziali, in occasione della sua visita lunedì scorso nella sede tortonese, dove ha incontrato quanti operano in questa realtà del settore pubblico impegnata a favore delle categorie deboli della società locale.

Ad accogliere il vescovo il presidente Riccardo Parlati e la direttrice Maria Luisa Zambosco, che gli hanno illustrato l’attività del consorzio rivolta a 40 Comuni del Tortonese e per una popolazione di 60.000 abitanti. «Il Cisa è una delle prime realtà con cui sono entrato in contatto da quando sono arrivato in Diocesi e finalmente è arrivato il momento giusto per effettuare la visita», ha dichiarato Mons. Marini durante il suo saluto. «Sono molto lieto – ha aggiunto – di conoscere da vicino la vita di una realtà così significativa e importante per il territorio diocesano e di rendermi conto di quanto di prezioso svolga nella sua attività nel Tortonese. Ho ascoltato in più occasioni i referenti e gli operatori e mi sembra che questa realtà testimoni una cultura di valore, portatrice della cura della vita nelle sue espressioni più vere e anche più complesse. E quando l’opera di un’espressione di civiltà così sana si diffonde, partecipa anche alla creazione di una cultura analoga anche nella società. Apprezzo molto che gli operatori si impegnino nei loro compiti con professionalità e dedizione, l’una senza l’altra non sono sufficienti, perché senza la prima ci sarebbe solo un grande impegno ma svolto con improvvisazione, mentre senza la seconda ci sarebbe solamente un freddo svolgimento dei compiti».

Il vescovo ha evidenziato l’importanza dell’interazione con le strutture diocesane e le parrocchie, nell’intercettare casi di disagio e ha sottolineato il ruolo non secondario della fede. «Essa dà slancio e maggiore forza. Chi crede, oltre alla competenza, alla dedizione, alla passione del cuore, sa mettere qualcosa in più, che non deriva dall’uomo o dal contesto ma discende da Dio». I dirigenti del consorzio hanno riassunto alcuni nu- meri che rendono idea dell’ampiezza del servizio svolto.

Il Cisa segue 1179 casi di minori in difficoltà, con servizi a rivolti a loro e alle famiglie; 272 casi di disabilità, con vari strumenti tra cui i centri diurni; 996 casi di persone anziane; 544 casi di adulti in disagio sociale per un totale, nel 2021, di 2991 casi, di cui 1731 sulla sola città di Tortona. Con i fondi del Pnrr, il Cisa vede finanziate 6 direttrici di interventi sociali, per un totale di 2.840.000 euro.

Stefano Brocchetti

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