Il Casteggio bissa la Coppa Italia, una città in delirio

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A 46 anni di distanza dal primo storico trionfo a San Siro

Bressana, Frog Milano, Rozzano Calcio, Città di Vigevano, Tribiano, Suzzara Sport Club ed Arcellasco Città di Erba: sono le avversarie che il Casteggio ha superato per alzare al cielo la Coppa Italia di Promozione. Sono passati 46 anni dal primo storico trionfo dei gialloblu, che nel 1977 a San Siro, prima della finale della Coppa Italia “maggiore”, che metteva di fronte Inter e Milan (sarebbe stata l’ultima partita in neroazzurro di Sandro Mazzola), conquistarono la Coppa Italia dilettanti battendo 2-0 la Sangiuseppese, di San Giuseppe Vesuviano.

Stavolta il teatro dell’impresa è stato il piccolo stadio “Gianni Brera” di Pero, alle porte di Milano, dove l’undici di mister Pagano ha sconfitto 2-1 i comaschi dell’Arcellasco Città di Erba, con le reti di Migliavacca e Bertocchi. Al triplice fischio finale è esplosa la festa sul campo e sugli spalti, dove una marea casteggiana, arrivata con tre pullman e diverse auto private, ha incitato la squadra per 90’ tra cori, striscioni e fumogeni che in avvio di match avvolgevano il piccolo impianto come se ci fosse una fitta nebbia invernale. Piazza Cavour, il cuore di Casteggio, si è rapidamente trasformata in una bolgia, con tantissimi appassionati che sono scesi in strada una volta avuta la certezza del successo dei loro beniamini. In parecchi hanno aspettato fino a tardi l’arrivo del pullman con capitan Mario Rebecchi che teneva orgogliosamente tra le mani il trofeo. Il papà Tino lo aveva alzato al cielo al “Meazza” nel 1977. Insomma, una favola nella favola, un simbolico passaggio di consegne di padre in figlio.

Era mezzanotte ma non sono mancati i caroselli nel centro cittadino, perché c’era voglia di festeggiare un’impresa che sapeva di “antico”, di un calcio di provincia capace di fare tornare tutti bambini, anche i tifosi più attempati, che avevano vissuto il trionfo del “Meazza” e avevano gli occhi lucidi dalla commozione. Un trofeo che giocatori, staff e dirigenza gialloblu hanno voluto dedicare a Francesco Pacio Saviotti, il tuttofare dell’FBC Casteggio scomparso pochi mesi fa: la scritta “Pacio” era sul retro della maglietta celebrativa confezionata per l’occasione e indossata subito dopo la fine della partita. I sostenitori però continuano a sognare perché in questa stagione per lo storico sodalizio sportivo oltrepadano potrebbe arrivare una clamorosa doppietta. Infatti la squadra è prima nel girone F del campionato di Promozione, con 4 punti di vantaggio sul Vittuone, quando mancano 5 giornate alla fine della stagione. Si tratterebbe del ritorno nel torneo di Eccellenza, il massimo campionato regionale dilettantistico, dopo 22 anni dall’ultima apparizione.

Il presidente Antonio Tinozzi, che più volte non ha nascosto di essere il primo tifoso di questa squadra fin da quando era bambino, è la guida di un gruppo che vuole rinverdire i fasti del club casteggiano, da sempre un caposaldo del calcio locale. L’appetito vien mangiando e i tifosi sono pronti a celebrare nuovi successi dei gialloblu, che intanto si godono questa storica, seconda, Coppa Italia.

Franco Scabrosetti

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