I missionari martiri sono infuocati dall’amore di Dio

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La Via Crucis in cattedrale presieduta dal vescovo

TORTONA – Fedele all’annuale appuntamento, la Chiesa diocesana, venerdì 24 marzo alle ore 21, in cattedrale, ha celebrato la Giornata di preghiera per i missionari martiri, che è stata istituita per ricordare l’anniversario dell’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador, Mons. Oscar Romero, avvenuta il 24 marzo 1980.

Sono stati 28 i missionari e le missionarie uccisi nel 2022, tutti ricordati nella celebrazione della Via Crucis presieduta dal vescovo.

Mons. Guido Marini ha portato la croce nell’intero percorso delle 14 stazioni, che si è concluso con la sua suggestiva meditazione, incentrata sull’amore per Gesù Cristo e per il Vangelo capace di condurre fino all’effusione del sangue.

«La via della croce come l’ha percorsa Gesù e quella dei missionari martiri – ha detto il vescovo – sono accomunate dall’amore perfetto, pieno e compiuto, lo stesso che contempliamo sui passi verso il Golgota e che si chiama carità».

L’amore infinito del Figlio per il Padre e per tutti gli uomini è poi diventato un fuoco che e divampato nel mondo e per questo lungo la storia ci sono stati i martiri missionari, perché «il fuoco della carità ha incendiato uomini e donne che hanno dato la vita per amore del Signore e dei fratelli». La via della croce coincide così con la via della carità, ovvero dell’amore che Dio ha introdotto nel mondo.

I martiri missionari sono rimasti così infuocati da quell’amore da arrivare a versare il sangue e a donare la vita per Lui.

Mons. Marini ha poi citato l’esempio di san Francesco di Sales e di Clemente Rebora, entrambi colpiti dalla forza dell’amore per il Signore. Ha anche ricordato il coraggio di san Tommaso Moro che ebbe misericordia dei suoi nemici.

La testimonianza dei martiri è capace ieri e oggi di portare a un’appartenenza nuova a Gesù Cristo.

Come diceva Tertulliano, infatti, il loro sangue “è seme per i cristiani”. Il direttore del Centro Missionario diocesano, don Stefano Calissano, ha guidato le letture delle stazioni della Via Crucis, accompagnate all’organo dal maestro Jacopo Montaldo e dai canti di alcuni solisti della Cappella Musicale della cattedrale di Genova.

Dino Savio

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