I dipendenti dell’Iperdì di Novi in attesa di risposte

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Si aspetta la cassa integrazione straordinaria

NOVI LIGURE – Se per i dipendenti dell’Iperdì dell’Oltrepò Pavese la situazione è davvero drammatica anche quelli di Novi non se la passano molto bene e vivono ancora nell’incertezza. Mercoledì 31 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, le rappresentanze sindacali si sono sedute al tavolo presieduto dal sottosegretario Davide Crippa insieme ai vertici dell’azienda, ma non hanno ottenuto dalla Gca Generalmarket, la società titolare dei marchi Iperdì e Superdì, un quadro certo sul futuro dei dipendenti.

Nel frattempo lunedì 5 novembre, sempre a Roma, si è svolto un altro tavolo, questa volta presso il Ministero del Lavoro, per avviare la procedura di cassa integrazione straordinaria.

La cassa integrazione straordinaria dovrebbe riguardare 669 degli 800 lavoratori del gruppo e dovrebbe essere concessa, in modo retroattivo, a partire dal 29 settembre, come prevede la norma introdotta nel “Decreto emergenze” proposto da Di Maio e varato dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. La Camera ha approvato il testo della legge di conversione, che deve passare in Senato. La cassa integrazione può essere concessa per un massimo di 12 mesi “nel caso in cui sussistano concrete prospettive di cessione dell’attività con conseguente riassorbimento occupazionale”.

Questo potrebbe essere proprio il caso della realtà di Novi per cui la Gca Generalmarket aveva fatto sapere che erano state “definite le operazioni di cessione del punto vendita” e che i lavoratori sarebbero stati “presi in carico dagli acquirenti, dando continuità ai posti di lavoro”. Allo stato attuale, però, sono ancora una volta cambiate le carte in tavola perchè non si parla più di vendita, ma di “affitto con vincolo di acquisto del ramo d’azienda”.

In questo caso la Maxi Di, titolare del marchio Famila, che pare subentri all’Iperdì, prenderebbe in affitto il supermercato novese con l’obbligo poi di acquistarlo dopo un certo tempo.

L’unica certezza, per ora, restano gli stipendi non pagati e la notizia che la Gca Generalmarket non sarebbe in grado di affrontare il pagamento degli stessi e neppure quello della cassa integrazione che dovrà essere versata dall’Inps, ma con tempi parecchio lunghi.

I lavoratori di via Oneto hanno ricevuto l’ultima busta paga, al 40 per cento, nel mese di luglio e sono in attesa di ricevere il restante 60 per cento oltre ai soldi dei mesi successivi.

La loro attesa potrebbe essere ancora lunga e soprattutto senza una data certa che vi ponga la sospirata parola “fine”. In attesa di conoscere gli sviluppi della situazione dopo l’incontro di lunedì scorso, siamo solidali con gli impiegati novesi che meritano di vedere una luce in fondo al tunnel.

Daniela Catalano

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