“Grantchester”. Il prete indaga

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Questa settimana parliamo di una bella serie, famosissima nel Regno Unito e forse meno conosciuta in Italia: “Grantchester”, trasmessa in chiaro sul canale Mediaset “Gial-lo” e disponibile nelle sue tre stagioni (la quarta è in arrivo, la quinta in produzione) sulla piattaforma di Amazon “Prime Video”.

Basata sui romanzi di James Runcie, confluiti nel ciclo in più parti denominato “The Grantchester Mysteries”, è un detective dra-ma ambientato in una cittadina inglese degli anni ’50 che ha per protagonista un giovane prete anglicano impegnato a indagare su casi dalla risoluzione poco chiara.

Non si può non dire che il successo di questa serie derivi in gran parte dal volto e dalla bravura di quest’ultimo: il giovane James Norton è biondo, atletico, nel fiore degli anni; è stato in guerra e, dopo aver maturato la sua vocazione, si trova ora a essere il reverendo Sydney Chambers, vicario di Grantchester, nel Cambridgeshire. Anche l’ambientazione è un punto di forza: ecco il fascino impareggiabile della campagna inglese a un passo da Oxford, con le guglie dei suoi college puntate al cielo che vengono spesso inquadrate e con i suoi prati in declivio sul quieto fiume Cam. Sembra che rilassi molto perdersi nel verde immenso di un’Inghilterra d’inizio anni Cinquanta reduce dalla crisi del dopoguerra. Diciamo che “Grantchester” è un po’ la versione inglese dell’italianissima “Don Matteo”, tra le serie di maggior successo in Italia. Piace l’idea del sacerdote che si adopera a ricercare la verità di un fatto di cronaca così bene da diventare un collaboratore fisso della polizia, ad esempio, nelle indagini sugli omicidi della parrocchia (il reverendo Chambers qui affianca lo scorbutico ispettore di polizia Geordie Keating, interpretato dall’attore Robson Green). Per questa figura ecclesiastica, che l’autore ha tratteggiato su quella del padre a suo tempo arcivescovo di Canterbury, la missione pastorale si colora di giallo.

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