FAUSTO COPPI. Iniziati i festeggiamenti che dureranno per tutto il 2019

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Un secolo fa nasceva una stella: il mito del ciclismo, l’airone, il campionissimo

CASTELLANIA – Il 2019 sarà un anno di grandi celebrazioni per il Campionissimo. Il 15 settembre 1919 il mito del ciclismo italiano nasceva in un piccolo paese sulle colline tortonesi, a Castellania e proprio per ricordarne il centenario il Giro d’Italia nel 2019 renderà omaggio a Fausto Coppi facendo tappa a Novi Ligure.

Però già all’inizio dell’anno un’altra data è stata occasione per rievocare il “grande Airone”. Il 2 gennaio 1960 Coppi morì alle 8.45 nell’ospedale di Tortona a causa di un fatale errore di sottovalutazione della malaria contratta in Africa, nell’Alto Volta (attuale Burkina Faso), nel 1959, quando, assieme ad altri corridori come Raphaël Géminiani e Jacques Anquetil, fu invitato a un criterium, un’eccezionale corsa nelle vie della città di Ouagadougou, per celebrare l’indipendenza del giovane paese africano. Il ciclista aveva già contratto la malaria durante la guerra, spedito sul fronte africano, ma allora fu diagnosticata in tempo e fu curato con il chinino. Stavolta no. Aveva solo quaranta anni e con la sua bicicletta aveva fatto sognare l’Italia, regalando vittorie su vittorie e diventando una gloria nazionale. “Coppi era una colonna sonora muta, ma che ognuno aveva riempito di esclamativi, esortazioni, soddisfazioni”. A 59 anni di distanza la mattina del 2 gennaio in tanti sono saliti a Castellania per andare a posare un fiore sulla sua tomba dove riposa accanto al fratello Serse e per partecipare alla S. Messa (nelle foto) nella chiesa del paese, dove c’erano anche i figli Marina e Fausto.

A celebrare la funzione è stato don Gianni Rovelli che, commosso, ha ricordato nell’omelia le gesta sportive e l’animo umano del campione. Con lui sull’altare c’era don Mansueto Callioni, il sacerdote bergamasco, parroco di Felice Gimondi.

Dopo la benedizione, la consegna del premio giornalistico “Welcome Castellania 2019”. Quest’anno i premiati sono stati cinque: Roberto Gilardengo, direttore de “Il Piccolo” di Alessandria, Piero Bottino caposervizio di Alessandria per il quotidiano “La Stampa”, Auro Bulbarelli giornalista e telecronista sportivo oggi direttore di Rai Sport, Alessandro Moscatelli atleta paraolimpico, terzo posto al Giro d’Italia di handbike e Giovanni Maria Ferraris assessore allo Sport della Regione Piemonte. Il sindaco di Castellania, Sergio Vallenzona, ha annunciato di aver richiesto che venga cambiato nome al suo paese di 98 anime che così si chiamerà Castellania Coppi.

Il clou del Centenario saranno l’arrivo a Novi Ligure il 22 maggio di una tappa del Giro, con il traguardo sul viale di Casa Coppi in una giornata dedicata anche a Costante Girardengo (nel 1919 saranno 100 anni dal suo primo trionfo al Giro). E il giorno successivo la CuneoPinerolo, versione ridotta della “tappa delle tappe” del Giro 1949, che divenne famosa per quella frase storica “un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”.

Nel pomeriggio del 2 gennaio le tappe sono state illustrate a Novi al Museo dei Campionissimi. Le terre di Coppi saranno il palcoscenico anche del Giro Rosa, che il 5 luglio partirà da Cassano Spinola con una cronosquadre che si concluderà a Castellania.

In questa occasione Marino Bartoletti e Claudio Gregori, giornalisti sportivi ed opinionisti, hanno presentato il libro “Fausto Coppi.

La grandezza del mito”, in cui autori vari raccontano l’archivio fotografico di Walter Breveglieri; Auro Bulbarelli e Beppe Conti, opinionista del Giro d’Italia per la Rai, hanno parlato di “Coppi per sempre” e “I dieci campioni del ’900, le classifiche dei Vip”, immagini, filmati e classifiche a cura di Gianni Mura, Massimo Gramellini, Linus e molti altri.

Nello stesso pomeriggio, sempre a Novi Ligure, alle 15, in via Paolo da Novi, su iniziativa della ASD Società ciclistica cittadina Pietro Fossati, è stata posta una targa commemorativa per ricordare che Fausto Coppi, dal 1933 al 1939, lavorò “a bottega” presso la salumeria dalla famiglia Merlano, in corrispondenza dell’attuale civico 21 (da “Minghein”, come veniva chiamato il proprietario tassarolese).

Fausto con la sua bicicletta era addetto alle consegne a domicilio dei prodotti venduti.

La stessa con cui percorreva, due volte al giorno, la strada che da Castellania porta a Novi e viceversa, dove c’era sempre da affrontare una lunga e insidiosa salita che da Villalvernia conduce a Carezzano Maggiore e poi da Carezzano a Castellania.

Daniela Catalano

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