Due corsi di formazione per i detenuti

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Carcere di Voghera, Fondazione Clerici e Caritas di Vigevano

VOGHERA – Grazie al progetto di inclusione sociale “Calibriamo”, realizzato da Fondazione Clerici di Pavia e Caritas di Vigevano, sono state promosse due iniziative di formazione e inserimento lavorativo destinate ai detenuti della Casa Circondariale di Voghera. Sono stati organizzati da Fondazione Clerici 2 corsi di formazione, di Addetto di Cucina e di Addetto al Magazzino appena concluso, e avviate 4 borse lavoro. Ai corsi di formazione, entrambi della durata di 80 ore, hanno partecipato in totale 14 detenuti, mentre 4 sono i beneficiari delle borse lavoro delle quali 2 sono in corso di realizzazione presso le cucine del carcere e le altre 2 presso la cooperativa Agape della Caritas. «Da sempre impegnati su progetti destinati a soggetti fragili, collaboriamo da alcuni anni con l’Area carcere della Caritas di Vigevano per realizzare iniziative di formazione e di inserimento lavorativo vero e proprio. – afferma Marino Gatti, responsabile della Fondazione Clerici di Vigevano – Grazie al progetto “Calibriamo”, finanziato dalla DG Solidarietà sociale della Regione Lombardia, abbiamo avviato una fruttuosa collaborazione con la Casa Circondariale di Voghera che ha portato alla realizzazione di questi percorsi, di grande interesse per i partecipanti». In merito ai risultati raggiunti dal progetto, il direttore della Casa Circondariale, Davide Pisapia, mostra grande soddisfazione. «L’elevata valenza trattamentale della formazione professionalizzante si rileva nelle competenze apprese, spendibili nel mercato del lavoro. L’esperienza delle borse lavoro, in particolare quelle svolte all’esterno dell’Istituto penitenziario, rappresentano un primo approccio del detenuto con le realtà del territorio. L’affiancamento costante e l’impegno consentono di maturare professionalmente con l’auspicio di possibili assunzioni future nei profili di riferimento. Ciò risponde al mandato normativo, offrendo strumenti efficaci per un reale reinserimento all’espiazione della pena, nei termini della legalità».

Mattia Tanzi

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