«Un nuovo modo di fare oratorio»

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ANSPI. Marco Bertelegni, di Rivanazzano Terme, eletto presidente regionale del comitato piemontese. L’associazione in diocesi conta circa 50 circoli e 4.000 tesserati

Quando si parla di oratori parrocchiali si pensa subito al campetto di calcio per i bambini o ai giochi estivi all’ombra del campanile ma oltre al parroco e ai volontari, c’è un’associazione che si dedica in modo specifico a queste realtà. È l’ANSPI, presente in tutta Italia e organizzata in modo capillare e dinamico. L’Associazione Nazionale San Paolo Italia, da cui l’acronimo, è un ente ecclesiale, senza fini di lucro, fondata a Brescia il 13 novembre 1965 su ispirazione dal Concilio Vaticano II. Le sue radici sono da ricercare nella passione di un gruppo di sacerdoti che, riferendosi alla bresciana “Rivista del Catechismo”, hanno creato una struttura che ha adottato il nome del Pontefice Paolo VI, fervente sostenitore dell’iniziativa. Il primo presidente è stato lo stesso direttore della rivista, il sacerdote mons. Battista Belloli. La scelta di optare per questa forma giuridica è stata giustificata dalla necessità di costituire un soggetto in grado di «inserire gli Oratori e i Circoli nel contesto della vita civile e sociale italiana, con i diritti e i doveri di ogni altro ente dalla diversa ispirazione e finalità».

Nel giro di pochi anni l’ANSPI è cresciuta e si è moltiplicata e conta, oggi, circa 2.000 affiliati, tra oratori e circoli. Il suo compito è contribuire alla formazione umana e cristiana della gioventù, valorizzando il ruolo primario della famiglia, in simbiosi con la Comunità parrocchiale e diocesana, promuovendo le attività socio-ricreative, sportive e culturali, rivolte a tutti. In queste settimane si stanno svolgendo a livello nazionale le assemblee elettive per rinnovare gli organi dei Comitati Regionali dell’ANSPI e procedere poi alla nomina del presidente che attualmente è Giuseppe Dessì.

Dalle elezioni del comitato piemontese, al quale appartiene la diocesi di Tortona, è stato scelto come presidente regionale Marco Bertelegni di Rivanazzano Terme, da anni impegnato nel cammino associativo. A lui abbiamo rivolto alcune domande per comprendere l’importanza dell’ANSPI nella comunità ecclesiale.

Qual è il compito dell’ANSPI e che cosa fa oggi l’associazione?

«Dopo oltre un secolo e mezzo l’ANSPI, ancora oggi, fa sue le indicazioni di san Giovanni Bosco, che individuava nella buona accoglienza il modo migliore per attrarre i giovani.

L’attenzione alla persona e il rispetto di ogni identità fanno dei circoli e degli oratori il luogo per eccellenza dove si accoglie. Tanta capacità di iniziativa e desiderio di aggregare persone, parrocchie, comunità, sono gli aspetti significativi che ANSPI promuove su tutto il territorio.

Le attività svolte quotidianamente in oratori e circoli costruiscono relazioni e sono rivolte ai bisogni quotidiani delle famiglie, dei giovani e dei ragazzi. L’attenzione dell’associazione, oltre che a gruppi estivi, doposcuola, animazione, è indirizzata anche a turismo, musica, teatro, sport, volontariato e formazione. L’ANSPI, inoltre, offre a oratori, circoli e parrocchie, assistenza amministrativa, assicurativa, legale e civilistica. La contraddistingue la dimensione ecclesiale che la rende interprete della Chiesa e dei valori cristiani».

Come è strutturata l’ANSPI a livello diocesano e regionale?

«L’ANSPI in diocesi conta circa 50 tra Oratori e Circoli e vanta intorno ai 4.000 tesserati. Il Comitato Zonale è presieduto da don Paolo Padrini e per ogni informazione è possibile rivolgersi al coordinatore della segreteria che è Andrea Balduzzi, che fa parte anche della segreteria regionale.

L’ANSPI regionale, che comprende il Piemonte e parte della Lombardia, è il punto di riferimento per 7 diocesi, che accolgono circa 15.000 tesserati e queste sono: Torino, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Tortona. L’incarico di presidente regionale di Piemonte e parte della Lombardia, mi è stato affidato con votazione unanime dai delegati delle 7 diocesi, e ringrazio don Ivano Mazzucco, presidente uscente per aver proposto la mia candidatura. Spero che la fiducia che tutti hanno avuto in me sia ben riposta. Da qualche anno lavoriamo in sinergia con il Comitato Direttivo Regionale e abbiamo affrontato insieme questo difficile periodo della pandemia che ha messo alla prova tutti e in modo particolare le associazioni che si occupano di aspetti educativi le quali hanno visto azzerarsi il lavoro precedente e hanno dovuto ripensarlo e rilanciarlo».

Come si può fare attività di oratorio nel dopo Covid?

«È difficile rispondere a questa domanda. In questi mesi ci siamo confrontati anche con la Pastorale Giovanile da sempre impegnata nell’animazione, per individuare una strategia unitaria. I ragazzi sono rimasti isolati per troppo tempo e questo ha creato zone di finta sicurezza che adesso è complicato scardinare. Spesso si sono adagiati in una solitudine che li ha resi distanti, nonostante ci sia stato un aumento spaventoso dell’uso dei social e degli smartphone, che però danno solo un’effimera illusione di essere vicini. Oggi dobbiamo ripensare a una nuova modalità di fare oratorio, ripartendo dalla semplicità e dallo stare insieme, con tanti volontari che più che insegnare a giocare abbiano tempo per ascoltare ciò che i giovani hanno da dire. Sicuramente ci saranno persone qualificate che si occuperanno del metodo, noi come ANSPI siamo pronti a metterci al servizio delle comunità con tanta buona volontà».

Quali sono i vostri prossimi obiettivi?

«L’obiettivo che ci siamo dati per le prossime settimane è accendere un faro sulle attività ANSPI in Piemonte e Lombardia, collaborando con i colleghi di Mantova, e in particolare offrendo una mappatura delle attività estive per permettere alle famiglie di inserire i ragazzi nelle attività di gruppo, pur sempre con la prudenza e nel rispetto dei protocolli che abbiamo già stabilito e diffuso. Poi riorganizzeremo la segreteria e affideremo gli incarichi di direzione, sviluppando le capacità progettuali per l’adesione a bandi o progetti. Sarà potenziata la collaborazione con la Pastorale Giovanile e le parrocchie con lo scopo di dare un supporto sempre migliore alle iniziative».

Perché è importante tesserarsi all’ANSPI?

«Tesserarsi all’ANSPI non significa solo pensare alla componente sportiva e neppure avere la possibilità di risparmiare denaro grazie alle molteplici convenzioni oppure ottenere una copertura assicurativa con i massimali più alti rispetto a tutte le altre assicurazioni, ma fare parte di un’associazione che offre formazione agli animatori, sussidi formativi e percorsi estivi gratis.

A livello fiscale offre assistenza per tutte le problematiche con esperti e referenti. Ha una rete di oratori che copre tutta l’Italia in linea con gli orientamenti della Cei. Si rivolge ai giovani, ai ragazzi e alle persone di ogni età e ha uno stile unico, non paragonabile a nessun’altra forma associativa».

Daniela Catalano

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