Prosegue il cammino del Sinodo italiano

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La due giorni a Roma per i referenti diocesani. Ha partecipato per Tortona il diacono Merendi

ROMA – Sabato 11 e domenica 12 marzo si sono svolti, presso l’Ergife Palace Hotel, i lavori per il Cammino Sinodale delle Chiese in Italia. Il fitto programma delle due giornate ha visto impegnata l’Assemblea Nazionale dei Referenti Diocesani insieme ai rappresentati del Comitato Nazionale per il Sinodo.

Don Dionisio Candido ha aperto i lavori con l’introduzione spirituale sulla fase sapienziale, successivamente Mons. Erio Castellucci ha lanciato uno sguardo sulle prospettive del cammino sinodale: «In tutte le fasi del cammino sinodale vogliamo procedere sempre insieme, in osmosi continua, centro-periferia e ritorno. Occorre uno sforzo discepolare. Il Papa ci sta chiedendo di attrezzarsi per ascoltare ed essere raggiunti dall’annuncio che è fatto di narrazioni, fatti, vissuti, desideri e sogni.

La tentazione sarebbe quella di formulare una critica rispetto alle osservazioni che non condividiamo, ma ci viene richiesto di prestare l’orecchio e di non attivare la lingua, riducendo gli spazi che impediscono alle persone di dire quello che vorrebbero dire alla Chiesa».

Mons. Castellucci ha poi voluto porre particolare attenzione su ciò che ha definito “Conversione discepolare: l’ascolto profondo di sé stessi”. Ha poi proseguito riferendo che: «Il primo anno ha portato una sintesi in dieci punti che condensa i 250.000 gruppi sinodali. Sono punti che si leggono con gioia, perché rappresentano il nostro sogno di Chiesa. Non era scontato che questi punti coincidessero con il progetto di Chiesa proposto dal Papa nell’Enciclica Evangelii Gaudium: una Chiesa più prossima, più accogliente, più snella. Abbiamo potuto verificare come questo sogno sia abbastanza condiviso. La paura era che prendessero corpo gli estremismi tradizionalisti che avrebbero inquinato i sogni. Invece, a parte alcune rigidità o qualche esagerazione, sostanzialmente c’è una consonanza e ciò è estremamente importante.

Abbiamo abbastanza chiare sia le mete sia il punto di partenza.

Si tratta di costruire percorsi che andranno strutturati tecnicamente.

La grande domanda che dobbiamo porci non è che linguaggio usare per arrivare a tutti, ma cosa cambiare in noi per essere una chiesa più aderente al Vangelo». I lavori sono proseguiti con i tavoli di lavoro dove i Referenti diocesani hanno vissuto un momento di confronto e ascolto reciproco con lo stile della conversazione spirituale, riflettendo insieme su scelte, difficoltà e primi frutti legati all’esperienza dei cantieri.

Per la Diocesi di Tortona ha partecipato il diacono Mario Merendi che fa parte della Commissione diocesana per il Sinodo.

Nella giornata di domenica, dopo la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Antonio Mura, i lavori hanno portato alla conclusione la parte narrativa, tenuta dal professor Pierpaolo Triani dell’Università Cattolica di Milano.

I partecipanti si sono lasciati dandosi appuntamento ad aprile con un incontro online e in occasione della riunione della Conferenza Episcopale Italiana che si terrà a Roma dal 24 al 26 maggio.

m.m.

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