L’invito del vescovo all’Assemblea diocesana

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Un inizio carico di speranza

Carissimi,

Con l’Assemblea diocesana del prossimo 25 settembre inizia un nuovo anno pastorale. Ogni inizio è sempre carico di speranza, ci porta a guardare in avanti, a darci una meta, a programmare un percorso.

Non possiamo tuttavia nasconderci che in questo momento sentiamo la fatica dei mesi passati e dell’incertezza per ciò che ci attende. Il carico di dolore che abbiamo assorbito non è senza conseguenze, per molti anche fisiche, per tutti nella mente, nel cuore, nell’anima. L’incertezza alimenta le nostre paure, a volte esorcizzate nell’irresponsabilità di certi nostri comportamenti e di certi nostri discorsi intonati su diverse gradazioni di negazionismo; altre volte lasciate libere di abitare i nostri pensieri fino a paralizzarci.

Ripetiamo ogni giorno le stesse parole sull’andamento del virus (vero o presunto), su quando arriverà il vaccino (se arriverà), sul bene primario della movida (e chi di noi potrebbe rinunciarvi?), su questi benedetti banchi mono-posto con o senza rotelle (con relativa incomprensibile distruzione dei banchi a due posti), su nauseanti polemiche politiche di ogni colore, capaci di strumentalizzare per fini elettorali tutto, anche i morti: forse un po’ di igiene mentale, a partire da chi gestisce l’informazione per arrivare ai nostri discorsi mentre facciamo la spesa, potrebbe esserci di aiuto.

Certamente non ci serve una pseudo speranza che voglia dimenticare il dolore o inebetirci nel mantra dell’andrà tutto bene. Per i credenti in Cristo la speranza è il dono di lui, della sua Pasqua: la nostra speranza è la certezza che non c’è nulla, nemmeno la morte, che non possa aprirsi alla novità della risurrezione. Se abbiamo in Cristo il senso della vita, il perché del nostro vivere e morire, non potremo essere derubati della speranza che nasce dalla fede e la rilancia, che sostiene la carità e se ne nutre. Qualunque cosa accada.

L’Incarnazione ci fa certi che il nostro Dio parla nella storia. Che cosa ci sta dicendo? I mesi che abbiamo vissuto sono un inatteso e grave incidente di percorso o sono una parola che ci chiede un rinnovamento nel nostro modo di annunciare la Pasqua all’uomo che soffre, di comprenderla nella catechesi, di viverla nella carità, di celebrarla nella liturgia? Come proseguire nel nostro cammino?

Non ci sono risposte facili e spesso i pensieri del Signore non sono i nostri pensieri: solo nella docilità a ciò che lo Spirito ci suggerisce potremo trovare, pur nella fatica, la gioia vera, la cui aspirazione è impressa nell’intimo del nostro cuore.

Per ascoltare insieme la voce dello Spirito, vi invito a partecipare all’Assemblea diocesana. A motivo delle norme anti-contagio – alla cui attenta osservanza invito tutti – non potremo radunarci in molti nella chiesa cattedrale. Vi chiedo per tanto di attenervi alle seguenti modalità di partecipazione. Potranno entrare in Cattedrale i Vicari foranei in rappresentanza dei presbiteri e dei diaconi dei singoli Vicariati. Con loro saranno presenti i laici e i religiosi delle parrocchie di Tortona (fino al raggiungimento del numero massimo consentito di 200 persone) in rappresentanza di tutta la Diocesi. Tutti sono invitati a seguire l’Assemblea attraverso i nostri siti.

Non perdiamoci d’animo: il Signore è con noi, è lui la nostra speranza.

+Vittorio Francesco Viola – Diocesi di Tortona

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