Le indicazioni del Vescovo per le celebrazioni della Settimana Santa 2020

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Vittorio Francesco Viola

Vescovo di Tortona

Indicazioni per le celebrazioni della Settimana Santa 2020

Carissimi presbiteri e diaconi,

religiosi e religiose,

fratelli e sorelle,

quando nel giorno dell’Epifania abbiamo ascoltato l’annuncio della data della Pasqua mai avremmo pensato di doverla vivere in questo modo: l’impossibilità di radunarci in assemblea, che ha già segnato questa quaresima, diventa per noi una fatica ancor più grande nei giorni delle festività pasquali. L’assemblea convocata attorno all’altare per ascoltare la Parola del Signore e spezzare il Pane, è la manifestazione più vera del nostro essere Chiesa. Il non poterci radunare ci pesa ma non ci priva del bene assoluto della Pasqua, della quale abbiamo bisogno per vivere. Ancor più in questi giorni segnati dall’incertezza e dalla paura, dalla sofferenza e dal lutto.

La celebrazione della Pasqua è un evento che accade qui e ora, che entra dentro la nostra vita, non come una sterile rappresentazione di un fatto passato ma come una efficace ri-presentazione della Passione, Morte e Risurrezione del Signore: la Pasqua non si ripete ma nell’azione celebrativa si rende presente perché, come singoli e come comunità, possiamo anche noi “passare” da morte a vita.

Nonostante le limitazioni imposte – la cui osservanza è questione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri – vogliamo vivere le feste pasquali sentendo la comunione che ci unisce in Cristo che, innalzato sulla croce, attira tutti a sé (cfr. Gv 12,32).

Considerati il Decreto in tempo di Covid-19 (II) della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (25 marzo 2020) e gli Orientamenti per la Settimana Santa della Presidenza della CEI (25 marzo 2020), con il presente Atto

DISPONGO

la loro osservanza nella nostra Diocesi,

con le specificazioni di seguito elencate.

1.    Luoghi della celebrazione.

I luoghi di culto nei quali celebrare i Sacri Riti secondo le modalità indicate sono: la chiesa Cattedrale, le chiese parrocchiali e le comunità religiose (dove presta stabilmente servizio un cappellano, valutando con prudenza ogni singolo caso).

2.    “Senza popolo”.

Celebreremo “senza popolo” e “a porte chiuse” i Riti della Settimana Santa. Nel rispetto delle norme igienico-sanitarie indicate dal Governo, si tenga una sola celebrazione per parrocchia o, ancor meglio, per unità pastorale.

Il Ministero dell’Interno ha chiarito il significato dell’espressione “senza il concorso dei fedeli” in questi termini:

«Le celebrazioni liturgiche senza il concorso dei fedeli e limitate ai soli celebranti e agli accoliti necessari per l’Officiatura del rito non rientrano nel divieto normativo, in quanto si tratta di attività che coinvolgono un numero ristretto di persone e, attraverso il rispetto delle opportune distanze e cautele, non rappresentano assembramenti o fattispecie di potenziale contagio che possano giustificare un intervento normativo di natura limitativa.

Le considerazioni fin qui esposte inducono a ritenere che il numero dei partecipanti ai riti della Settimana Santa ed alle celebrazioni similari non potrà che essere limitato ai celebranti, al diacono, al lettore, all’organista, al cantore e agli operatori per la trasmissione» (Quesiti in ordine alle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Esigenze determinate dall’esercizio del diritto alla libertà di culto, 27 marzo 2020).

Il senso è chiaro: è ammesso il numero minimo di persone necessarie per garantire dignità allo svolgimento della celebrazione, avendo l’obbligo di rispettare con attenzione le misure igienico-sanitarie, a partire dalla distanza fisica.

Riassumendo, oltre al sacerdote celebrante, è prevista, ove possibile, la partecipazione di un diacono, di due ministranti adulti, di un lettore, di un cantore, di un organista e di due operatori per l’eventuale ripresa televisiva.

3.    Trasmissione delle celebrazioni.

Tutti i fedeli sono invitati a unirsi in preghiera dalle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione in diretta dei vari momenti celebrativi.

I media della CEI – a partire da TV2000 e dal Circuito radiofonico InBlu – copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre.

I media diocesani trasmetteranno tutte le celebrazioni presiedute dal Vescovo nella chiesa Cattedrale. Questi i riferimenti:

Per coloro che trasmettono le celebrazioni dalle parrocchie, ricordo quanto indicato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della CEI: «La celebrazione eucaristica va svolta in un luogo sacro, ponendo la doverosa attenzione alla cura e al corretto svolgimento delle diverse sequenze rituali. Non è rispettoso del Mistero celebrato, mai e neanche in situazioni come questa, soprattutto per trasmissioni in tv e mediante i social, affidarsi a celebrazioni improvvisate in qualunque luogo (fuori dall’aula liturgica) e poco curate».

4.    Celebrazione del sacramento della Riconciliazione

Nel limite del possibile e con la dovuta prudenza, chiedo ai sacerdoti di rendersi disponibili per la celebrazione del sacramento della Riconciliazione. In particolare occorre:

  • non servirsi dei confessionali, ma ascoltare le confessioni in uno spazio ampio ed areato, come la sacrestia o ambienti adiacenti alla chiesa, garantendo la dovuta riservatezza;
  • evitare in modo assoluto gli assembramenti dei fedeli in attesa;
  • nell’ascolto delle confessioni si mantenga la distanza tra il ministro e il penitente di almeno un metro;
  • a protezione del penitente e propria, il sacerdote indossi una mascherina protettiva idonea e si osservino tutte le norme igienico-sanitarie più volte ribadite.

Ricordo che in caso di estrema necessità l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di ricevere appena possibile il sacramento della Penitenza, da se stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio.

Se si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza, anche il votum sacramenti, ovvero, anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale, accompagnato da un atto di contrizione “perfetta” (vale a dire il dolore dell’animo, la riprovazione del peccato commesso, il proposito di non peccare più in avvenire) e da una preghiera di pentimento (il “Confesso a Dio onnipotente”, l’Atto di dolore, l’invocazione “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di me”) comporta il perdono dei peccati commessi, anche gravi (cfr. Concilio di Trento, Sess. XIV, Doctrina de Sacramento Pænitentiæ, 4 [DH 1677]; Congregazione per la Dottrina delle Fede, Nota del 25 novembre 1989; Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452).

5.    Liturgia delle Ore

La Liturgia delle Ore offre da sempre indicazioni preziose anche per la situazione in cui ci troviamo: infatti, chi non partecipa alle Liturgie del Giovedì e del Venerdì Santo celebra il Vespro; chi non partecipa alla Veglia pasquale celebra l’Ufficio delle letture.

Inoltre, è bene ricordare che vi è un rapporto tra la Liturgia delle Ore e l’Eucaristia: «La Liturgia delle Ore estende (cfr. Presbyterorum Ordinis, n. 5) alle diverse ore del giorno le prerogative del mistero eucaristico, “centro e culmine di tutta la vita della comunità cristiana” (cfr. Christus Dominus, n. 30): la lode e il rendimento di grazie, la memoria dei misteri della salvezza, le suppliche e la pregustazione della gloria celeste. La celebrazione dell’Eucaristia viene anche preparata ottimamente mediante la Liturgia delle Ore, in quanto per suo mezzo vengono suscitate e accresciute le disposizioni necessarie alla fruttuosa celebrazione dell’Eucaristia, quali sono la fede, la speranza, la carità, la devozione e il desiderio dell’abnegazione di sé» (Principi e norme per la Liturgia delle Ore, n. 12).

6.    Domenica delle Palme

Per la Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme si distingue tra la celebrazione in Cattedrale e quella nella chiesa parrocchiale.

In Cattedrale si osservi la seconda forma prevista dal Messale Romano (MR pag. 120).

In Parrocchia si osservi la terza forma: ingresso semplice (MR pag. 121), che non prevede la benedizione dell’ulivo. Per tanto, anche dopo la celebrazione, non ci sarà alcuna distribuzione dell’ulivo ai fedeli.

La benedizione impartita dal Vescovo raggiungerà i fedeli ovunque si trovino ed eventualmente i rami di ulivo che avranno con sé nelle loro case.

Orario delle celebrazioni video-trasmesse:

Chiesa Cattedrale:              ore 09.30

Basilica di San Pietro:        ore 11.00

7.    Messa crismale

Viene trasferita ad altra data che verrà indicata dal Consiglio Episcopale Permanente per tutte le diocesi, in sintonia con la decisione che il Santo Padre, Primate d’Italia, adotterà per la Diocesi di Roma.

Fino a quella data verranno utilizzati i sacri oli benedetti nella Messa crismale dello scorso anno.

Si ricorda che, in caso di necessità, ogni presbitero può benedire l’olio per l’Unzione degli infermi (Cfr. Sacramento dell’unzione e cura pastorale degli infermi, Introduzione, nn. 21 e 77 bis).

8.    Giovedì Santo – Messa nella Cena del Signore

Il Decreto della Congregazione concede ai presbiteri, in via straordinaria, la facoltà di celebrare la Santa Messa senza concorso di popolo.

Si omette la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione: il Santissimo Sacramento viene riposto nel Tabernacolo.

Si assicuri un tempo di adorazione eucaristica in rappresentanza di tutta la Comunità.

Orario delle celebrazioni video-trasmesse:

Basilica di San Pietro:        ore 18.00

Chiesa Cattedrale:              ore 21.00

9.    Venerdì Santo – Celebrazione della Passione del Signore

Nella preghiera universale, la seguente intenzione sostituisce la decima intenzione riportata dal Messale Romano.

X.   Per i tribolati

Preghiamo, fratelli carissimi,

Dio Padre onnipotente,

perché liberi il mondo

dalle sofferenze del tempo presente:

allontani la pandemia, scacci la fame,

doni la pace, estingua l’odio e la violenza,

conceda salute agli ammalati,

forza e sostegno agli operatori sanitari,

speranza e conforto alle famiglie,

salvezza eterna a coloro che sono morti.

Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:

Dio onnipotente ed eterno,

conforto di chi è nel dolore,

sostegno dei tribolati,

ascolta il grido dell’umanità sofferente:

salvaci dalle angustie presenti

e donaci di sentirci uniti a Cristo,

medico dei corpi e delle anime,

per sperimentare la consolazione

promessa agli afflitti.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Solo il celebrante principale fa l’adorazione con il bacio della croce: i presenti si inginocchiano rimanendo al loro posto.

Orario delle celebrazioni video-trasmesse:

b

Passione del Signore:    18.00

Via Crucis ore 21.00

Chiesa Cattedrale:             

Passione del Signore:        ore 15.00

Via Crucis   ore 19.00

10.  Veglia pasquale

La Veglia si svolge come previsto nel Messale Romano, compreso il solenne inizio o “lucernario” (è sufficiente un piccolo fuoco dal quale poter accendere i carboncini per l’incenso e il cero pasquale).

Una sola eccezione riguarda la liturgia battesimale: i battesimi sono rinviati e si mantiene solo la rinnovazione delle promesse battesimali (cfr. MRn. 46, pag.179).

Orario delle celebrazioni video-trasmesse:

Basilica di San Pietro:        ore 21.00

Chiesa Cattedrale:              ore 21.00

11.  Giorno di Pasqua

Ci si regola come in queste ultime domeniche. È auspicabile che in questo giorno, sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie indicate dal Governo, si celebri una sola Eucaristia nelle unità pastorali.

Orario delle celebrazioni video-trasmesse:

Chiesa Cattedrale:              ore 09.30

Basilica di San Pietro:        ore 11.00

12.  Suggerimenti

  1. Oltre alla possibilità di seguire le celebrazioni video-trasmesse, invito tutti a pregare personalmente e in famiglia, celebrando la Liturgia delle Ore, meditando le letture bibliche dei giorni della Settimana Santa, recitando i misteri dolorosi del Rosario.
  2. Per il Giovedì Santo: suggerisco la lettura del brano della lavanda dei piedi (Gv 13,1-15) e del racconto dell’Istituzione dell’Eucaristia (Mt 26,26-29; Mc 14,22-25; Lc 22,14-20). A queste letture può seguire la preghiera per la comunione spirituale.
  3. Per il Venerdì Santo: ricordo a tutti il digiuno e l’astinenza come segno di penitenza che mira alla “liberazione” dell’uomo, che spesso si trova, a motivo della concupiscenza, quasi incatenato dalla parte sensitiva del proprio essere ma anche come partecipazione alla Passione del Signore (cfr. Paolo VI, Costituzione Apostolica Paenitemini, 17 febbraio 1966, II); invito a chiedersi perdono a vicenda; suggerisco la lettura della Passione dal Vangelo secondo Giovanni e di trattenersi in preghiera davanti al Crocifisso, chiedendo perdono per i peccati, unendo la propria sofferenza e quella di tutti gli uomini alla Passione di Gesù.
  4. Per il Sabato Santo suggerisco ancora il digiuno e l’astinenza (facoltativi); propongo la preghiera del Rosario pensando a Maria che attende la Risurrezione del suo Figlio; invito a pregare, nella speranza della risurrezione, per i defunti a causa dell’epidemia e per la consolazione di quanti hanno perso persone care.
  5. Per la Domenica di Pasqua suggerisco, al mattino, la recita del Credo nel ricordo del battesimo, nostra prima Pasqua, e il canto dell’alleluia; invito tutti a partecipare alla preghiera del Regina coeli con il Santo Padre, ricevendo la Benedizione «Urbi et Orbi»; prima del pranzo, invito ogni famiglia a pregare e a benedire la mensa pasquale con la recita del Padre nostro, che esprime la gioia e la fiducia di essere figli di Dio a motivo di Gesù morto e risorto; nel pomeriggio, sarà bello leggere insieme quanto avvenne la sera di Pasqua ai due discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35), che ritrovarono la gioia e la speranza nell’incontro con Gesù risorto. Anche noi abbiamo bisogno di dire a Gesù: «Resta con noi, Signore, perché si fa sera».

Vi ricordo ogni giorno all’altare del Signore.

Coraggio! Il 12 aprile è Pasqua!

Vergine Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

Tortona, dal Palazzo Vescovile, 29 marzo 2020.

V domenica di Quaresima.

+ Vittorio Francesco Viola
Vescovo

Mons. Mario Balladore
Cancelliere Vescovile

Prot. n.   18/2020/C

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