Il banchetto nuziale di Cana

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Il 9 marzo la prima Giornata di spiritualità e preghiera per le famiglie delle diocesi liguri

TORTONA – La Diocesi di Tortona appartiene alla Regione Ecclesiastica Ligure, che unisce sette realtà ecclesiali attorno alla Chiesa madre di Genova. Questa unione spirituale che può sembrare solo di intenti, sabato scorso, invece, è diventata reale e concreta in modo significativo. Per la prima volta, infatti, si è svolta la Giornata di spiritualità e preghiera per la Famiglia che è stata celebrata in contemporanea in tutte e sette le diocesi liguri. Da un’idea della commissione regionale della Pastorale familiare si è passati alla realizzazione di un momento di preghiera, riflessione e condivisione che proseguirà poi il 15 giugno quando, alla Madonna della Guardia di Genova, tutte le famiglie sono invitate a un altro momento comunitario.

La Giornata, alla quale hanno partecipato coppie provenienti da diverse zone diocesane, è stata ospitata al Centro “Mater Dei” e si è aperta con un momento di preghiera, seguito dalla riflessione del Vescovo Mons. Vittorio Viola che ha preso spunto dal Vangelo delle nozze di Cana. All’inizio del suo intervento il Vescovo ha subito sottolineato la bellezza del ritrovarsi insieme, spiritualmente, con le altre “Diocesi sorelle” e di sapere di essere tutti in cammino per cercare di capire il senso profondo del passo della Scrittura. L’intento della Giornata è stato proprio quello di porre l’attenzione su problematiche varie che vanno dalle relazioni personali ai problemi del quotidiano, per dare a tutti la possibilità di “riprendere forza, per arrivare a una concretezza che nasce dall’ascolto”. Dopo la lettura del brano giovanneo, Mons. Viola ha sottolineato la forte valenza simbolica del suo contenuto partendo dall’elemento dello sposalizio. La festa di nozze è un tema ricchissimo nella scrittura perché “la storia della salvezza è raccontata come una vicenda sponsale, segnata dall’adulterio di uno sposo che continua a desiderare la sposa che lo ha tradito. Il Signore ha celebrato le nozze dando la vita”. Si è poi soffermato, in particolare, sui personaggi che si trovano a Cana il giorno dello sposalizio. Tutti coloro che vengono citati hanno un ruolo ben determinato e non sono posti a caso. Il primo che viene nominato è Maria, la Madre di Gesù, che è capace di “uno sguardo che contempla l’insieme”. “È uno sguardo che non si ferma al particolare, ma ha la capacità di cogliere l’insieme della situazione e comprendere che cosa sta accadendo, ovvero che non c’è più vino. È uno sguardo contemplativo perché Maria si mette in una posizione dalla quale le è permesso di vedere che cosa sta accadendo”. “Il suo sguardo – ha proseguito Viola – è decisivo per tutti noi, per le nostre famiglie e per la Chiesa perché la Vergine non ha smesso di avere questo sguardo materno e invocandola come regina della famiglia siamo certi che lei, vedendo nell’insieme delle cose, come a Cana, riferisce al Figlio per ciascuna situazione sapendo esattamente ciò di cui c’è bisogno”. L’analisi ha poi interessato gli altri personaggi che a diverso titolo hanno avuto un ruolo durante il banchetto. In particolare il Vescovo ha insistito sull’importanza delle nozze come sacramento da cui “attingere un’infinita bellezza” e poi sul tema dell’ora che richiama la venuta del Signore per la salvezza dell’umanità e sulla presenza del vino che “rimanda al sangue di Gesù e all’offerta della sua vita per noi”, così come l’acqua “che diventata vino che ci purifica dalle nostre colpe e ci permette di fare festa”.

Le coppie poi sono state invitate a riflettere sulla parola di Dio prima singolarmente e dopo insieme, per “ascoltare” con attenzione il messaggio del vangelo.

Dopo questi momenti tutti i presenti sono stati accolti nel refettorio del “Mater Dei” per il pranzo preparato dai volontari dell’Opera Don Orione, che è stato occasione per conoscersi, scambiarsi le impressioni sulla mattinata e giocare con i bambini, affidati ad alcune animatrici.

La Giornata è proseguita con i lavori di gruppo durante i quali sono state affrontate le tematiche della riflessione del Vescovo e le coppie hanno espresso le loro opinioni e il loro pensieri. Dalla discussione sono emersi temi come la centralità del sacramento del matrimonio, la necessità di un maggior dialogo tra coniugi sul Vangelo, ma anche il desiderio di una condivisione con la comunità e con le altre famiglie della Diocesi.

La celebrazione eucaristica, nel santuario della Guardia, che ha concluso l’incontro, è stata presieduta dal Vescovo.

Nell’omelia Mons. Viola si è soffermato sul brano evangelico della prima domenica di Quaresima che parla delle tentazioni di Gesù nel deserto. “Anche la tentazione radicale di non vivere l’amore per come ci è stato rivelato – ha detto il Vescovo – come dono della vita, fa parte delle tentazioni del maligno e anche nei rapporti sponsali può succedere di non viverlo come dono di sé e di ascoltare ciò che il tentatore suggerisce”.

Ha concluso esortando le coppie ad avere il coraggio della decisione, anche di fronte alla tentazione, di non farsi portare via la parola che il Signore ha pronunciato per loro.

Franco Boarin, responsabile della Pastorale Familiare diocesana, ha ringraziato tutti gli intervenuti e ha recato il saluto del direttore don Paolo Padrini. Al termine tutti sono saliti ai piedi della Vergine Maria per recitare insieme la preghiera per la Santa Famiglia scritta dal Papa nell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”.

L’appuntamento è per giugno quando la famiglia sarà di nuovo al centro di un evento che sicuramente avrà una grande risonanza a livello diocesano e di regione ecclesiastica ligure.

 

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