Fedeli nel servizio alla sequela di Gesù

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Festeggiati gli anniversari di professione religiosadelle Suore Benedettine di Voghera

VOGHERA – Lunedì 15 agosto, le Suore Benedettine della Divina Provvidenza, con parenti, amici e collaboratori, hanno celebrato gli anniversari di professione religiosa di alcune consorelle: 25, 60, 70 anni di consacrazione, di fedeltà incondizionata alla sequela di Gesù. Tappe importanti da ricordare e per cui fare grata memoria.

Don Maurizio Ceriani, vicario diocesano per la Vita Consacrata, durante la solenne celebrazione eucaristica, da lui presieduta e servita dal diacono Gianni Ottoboni, ha portato a tutti i presenti e alle sorelle festeggiate i saluti e gli auguri del vescovo Mons. Guido Marini.

La Superiora generale, Madre Lina Maria Girotto, partendo da una celebre frase del Magnificat – esposta ai piedi dell’altare nella Cappella della Casa Madre – che Maria ha pronunciato nell’incontro con la cugina Elisabetta e che ha accompagnato le Suore Benedettine delle comunità di Voghera nel triduo di preghiera in preparazione alla festa, ha introdotto la liturgia eucaristica con una breve monizione iniziale: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e santo è il suo nome!»: questa è la meravigliosa esclamazione di Ma- ria, piena di lode e di gratitudine, di umiltà e di verità, che rivela il suo cuore carico d’amore e l’ani- ma distaccata e libera. È la frase che ha aiutato le suore a pregare nei giorni precedenti alla solennità.

«È la frase – ha detto Madre Girotto – che oggi risuona nel cuore di ciascuna di noi, ma in modo del tutto speciale nel cuore delle suore festeggiate, e la ripetiamo qui, attorno all’altare dove ancora una volta vivremo insieme il miracolo del pane che si fa Eucarestia per noi, del vino che diventa bevanda di salvezza. Ancora una volta ci stringiamo attorno all’altare, sentendoci tutte sorelle, amate dal Padre e Spose di Gesù, per dire il nostro “grazie”, esprimere la nostra gioia e la nostra lode».

«La presenza fra noi delle Superiore provinciali del Brasile e della Delegata del Kenya, – ha proseguito la Superiora Generale – l’Anno Vocazionale che stiamo vivendo, gli amici, i parenti, i collaboratori che con noi partecipano a questa Eucaristia, sono tutti motivi che rendono la nostra festa ancor più ricca e più bella. La partecipazione dei nostri bambini e ragazzi delle Case di Accoglienza ci ricorda che il dono della vocazione che abbiamo ricevuto deve essere costantemente trasformato in generoso servizio, così come aveva fatto Maria mettendosi in viaggio per servire la cugina Elisabetta.

Con questi sentimenti di profonda gratitudine e gioia presentiamo al Signore la nostra riconoscenza, il desiderio di continuare a scoprire le meraviglie che Lui compie in noi e gli presentiamo anche i nostri genitori, vivi e defunti, perché se oggi noi siamo qui, è anche a loro che lo dobbiamo».

Alle festeggiate – suor Benedetta Visotto, suor Adele Belcredi, suor Angela Andries, suor Maria Diac, suor Cristina Diac e suor Maria Boglis – ha rivolto i più fervidi auguri di fedeltà gioiosa e incondizionata.

Suor Tereza Medves

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