“Copper Tubes” esce dal tunnel

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L’azienda di Serravalle che produce tubi di rame nel 2022 ha visto crescere produzione e fatturato

SERRAVALLE SCRIVIA – Tornano a respirare i 240 dipendenti della “Serravalle Copper Tubes”, azienda che fa parte della multinazionale del rame Kme. Dopo un lungo periodo di difficoltà, con una cassa integrazione durata oltre un decennio, il personale riceverà un premio da 1660 lordi a testa come riconoscimento per un 2022 che ha fatto registrare numeri e fatturato importanti. In attesa del bilancio, che sarà approvato nelle prossime settimane, la società ha fatto sapere di aver registrato un +80% in termini di volumi d’affari e un +20% di produzione di materiali rispetto al 2021.

«Dopo anni di ammortizzatori sociali, nel 2022 abbiamo lavorato con regolarità. La cassa integrazione è rimasta in vigore da gennaio a giugno, ma ha toccato i lavoratori solamente per pochi giorni ciascuno nel corso dei mesi. – sottolinea Massimiliano Santi Laurini, delegato rsu Fiom Cgil – In più, ci sono state le assunzioni. Finalmente si è iniziato anche a rivedere un inserimento di nuove leve, perché nel periodo precedente si lavorava per far fuoriuscire le persone senza un ricambio di personale». L’insediamento è nato nel 1964 e dal 2016 ha visto la nascita della “Serravalle Copper Tubes” come ramo della Kme.

La quasi totalità dell’organico è formato da persone residenti soprattutto tra Novi Ligure, Serravalle e limitrofi. «È un ottimo bonus, che arriva dopo periodi in cui si era attestato su somme piuttosto basse. – aggiunge – Fortunatamente, si torna ad avere una mensilità in più. Ora dobbiamo continuare così.

Le nostre preoccupazioni sono legate a ciò che avviene a livello mondiale, ovvero la guerra e il caro energia. Siamo contenti, ma rimaniamo vigili».

Nel 2022, la realtà serravallese aveva anche assunto 25 figure nuove.

«Questi ottimi risultati arrivano in seguito alla ristrutturazione della divisione tubi, che ha portato al ridimensionamento di un sito francese in favore di quello locale. – spiega il direttore Alessandro Repetto – Un’operazione che ha di fatto spostato volumi e mercati qui da noi, con la conseguente necessità di incrementare l’occupazione. Il 2023 sarà soprattutto un anno di consolidamento di un percorso avviato negli scorsi mesi. Rafforzeremo la nostra presenza in Italia, nostro territorio principale».

Luca Lovelli

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